Ecco il miraggio, un miraggio colmo di emozioni cupe e volutamente drammatiche.
Questo terzo lavoro dei lusitani
Gaerea non è corto, otto brani che arrivano quasi ad un'ora di durata ma ciò non vuol dire che non sia sostanzioso e riempito di filler.
Il black metal dei nostri non ha nulla di maligno in sintesi, è più emozionale, pregno di pathos.
Partendo in maniera lenta, con arpeggi tal taglio malinconico ed umbratile, degni di questa stagione, le tracce sono sostenute da attacchi a testa bassa in blast beat inframezzati da tempi medi ma sempre accompagnati a chitarre dal taglio melodico tendente alla melanconia.
Anche la rabbia espressa dal singer
Guilherme Henriques è colma di dolore ben espressa dal tono potente che a volte si fa sussurrato per poi riprendere quota.
Album che pur nella sua lunghezza colpisce nel segno di coinvolgere chi ascolta.
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