Prendete i Sodom, sbatteteci Robert Gonnella degli Assassin alla voce, un batterista un po' più preciso di Chris "Witchhunter" Dudeck ed ecco a voi i
Devastator, una band che farà la gioia dei thrashers più ortodossi e ancorati allo storico passato del genere. "Live to Make War", registrato dal vivo in Comunità Giovanile (Busto Arsizio, VA) nel maggio 2003, è un demo che parla chiaro, sin dal monicker e dal logo della band: pura intransigenza musicale nella scia del miglior thrash tedesco ottantiano. Dalla opener "Devastate", la migliore del lavoro, a "Destructor" i Devastator inanellano quattro brani senza cali qualitativi, fatti di pura violenza e di massacro sonoro. Si passa dalle sonorità alla Sodom in "Kjemp for Norge" a quelle dei Kreator di "Coma of Souls" in "Lyric to Tank", dove a farla da padrona è lo screaming devastante del singer Luca. La performance esecutiva è accettabile e le imprecisioni ci sono eccome, ma è anche questo che dà a "Live to Make War" quel sapore vivo, retrò e quella vena puramente thrash che lo porta a distinguersi nel panorama musicale attuale, costellato di band impeccabili sul palco ma fredde e atone nell'esecuzione. Tanta energia, molta violenza ed un feeling più unico che raro al giorno d'oggi, per una band che non dice assolutamente nulla di nuovo e che proprio per questo riesce a farmi spaccare la testa contro il muro a furia di headbanging. Fossimo stati indietro di quindici anni i Devastator avrebbero avuto il giusto riconoscimento alla passione sconfinata che ci mettono nel suonare: un contratto discografico e un posto assicurato tra gli aficionados del genere; purtroppo, invece, siamo nel 2003 e, nonostante lo sbandierato ritorno del thrash da parte di qualcuno (se i The Haunted per voi sono thrash io allora sono Babbo Natale), le etichette non sembrano intenzionate a mollare i soldi facili e sicuri dati dal power becero o dalle porcate scandinave. Alla band auguro tutto il meglio possibile, ma mi rendo conto che sarà dura trovare un decente contratto per portare le buone idee di questo demo su un album vero e proprio. I lettori che, come me, se ne fottono di quello che ci vogliono propinare gli addetti al settore, non potranno che rimanere esaltati da questo "Live to Make War", vero thrash bastardo, senza compromessi, che non guarda in faccia a nessuno. Se, insomma, odiate sperimentazioni o musica alternativa (ma alternativa a cosa poi?) i Devastator sono la band che fa per voi.
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