Gli
Her Shadow non avrebbero sfigurato come
house band dell’iconico Bang Bang Bar (Roadhouse per gli intimi) di Twin Peaks.
Il dream pop dell’inimitabile Julee Cruise regna sovrano per tutta la durata del full-length, tra episodi soffusi (
“Fifth Season”, “Devil Inside”, “The Age Of Velvet”) e tracce più sinistre (
“Raging Blue”, “White Lane”).
Chitarre tremolanti e riverberi infiniti dominano anche le ottime
“So Close” e
“Kinda Love You”, mentre viene un po’ meno la scorrevolezza nelle discrete
“Poisoned Moon” - a cavallo tra un film di James Bond e un lungometraggio di Tim Burton - e
“Vigilante”, che strizza l’occhio a Ennio Morricone.
Peccato per la conclusiva
“What Hides In The Dark”, brano esageratamente lento nello sviluppo che sfocia in certo alternative/post rock di cui non c’era davvero bisogno.
Un’operazione curata nei minimi dettagli, nostalgica ma convincente, che nel complesso suona sorprendentemente moderna.
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