Il 2022 vede il debutto di
Hilning che, grazie a
Suicide Records, pubblica il primo lavoro sulla lunga distanza "
Råtijinn".
Hilning è il progetto black metal del polistrumentista e cantante
Aldriendir, al secolo
Andreas Baier, attivo nel sottobosco underground in band quali
Besvärjelsen, Afgrund, Oak nonchè in alcune apparizioni live con i
Novarupta.
"
Råtijinn" in svedese significa "
ferro grezzo" e coincide perfettamente con le 9 canzoni di cui è composto l'album: buon vecchio black metal classico della cosiddetta "seconda ondata di black metal" cupo, crudo, ferale ed aggressivo reso più accessibile da arrangiamenti melodici intimi e personali che stemperano la glacialità delle partiture di base.
Anche la produzione, seppur grezza e sporca volutamente per maggiore fedeltà ai canoni classici, non è così impastata e low-fi in modo da poter arrivare più facilmente a tutti e non solamente ai blackster più oltranzisti.
Nulla di nuovo dunque, ma un "già sentito" fatto bene e con passione e dedizione per la musica più nera: "
Ôva Dommbqiłdân Dał" grazie alla sua atmosfera morbosa creata da magnetici riff di chitarra, la melodica "
Ukko" ipnotica nei suoi arrangiamenti tastieristici, "
Blodstein / Lux Regni Chao" con il suo granitico muro ritmico, "
Finnmarkens Sista Rebell" inno al black più classico innervato da melodie fredde e malinconiche.
Sono solo alcuni esempi della qualità diffusa in un disco che non fa gridare al capolavoro ma che senza dubbio si pone tra le uscite più interessanti e coerenti dell'anno.
Ecco, "coerente e sincero" sono due aggettivi che calzano a pennello per "
Råtijinn" e se non siete alla bulimica ricerca di qualcosa di mai sentito,
Hilning vi regala un piacevole e sicuro tuffo in un grande passato.
Hilning - "
Råtijinn" (full album)
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