Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:62 min.
Etichetta:ATMF Records

Tracklist

  1. RITUALS OF WAR
  2. ALLEGIANCE AND HONOR
  3. SOMBER MORNING
  4. THROUGH ANCIENT EYES
  5. PURITY OF WINTER
  6. GOLDEN FIRES OF VICTORY
  7. PAGAN STORM
  8. ANCIENT SPIRIT

Line up

  • Zane Young: all

Voto medio utenti

Pagan Storm è la nuova release degli Elegiac, la one-man band di Zane Young che da Portland (Oregon), guarda con nostalgica devozione quella che è stata la storia del black metal in Europa e la riversa abbondantemente in questo album.

Pubblicato dalla nostrana ATMF dopo una fitta serie di full-length rilasciati in digitale, Pagan Storm è un lavoro fatto di tanti segmenti buoni che però riversati tutti insieme in un album della durata di oltre un'ora perdono efficacia. Il tributo ai Darkthrone ed alla scena anni '90 è molto evidente, ma non mancano riferimenti ai Bathory ed al black metal più classico e maligno.
L'impressione che ne consegue è di un album che fatica a trovare la sua identità, stagnando spesso in troppe derive prolisse, in cui le varie direzioni intraprese da Zane faticano a trovare la strada verso una proposta omogenea e diretta.

L'opener Ritual of War è esemplificativa in tal senso, un brano che inizia lentamente, poi attraversa sonorità dissonanti, poi si prende una buona porzione in mid tempo, per poi rientrare in elementi glaciali true norwegian style.
E con l'eccezione di Allegiance of Honor, che è un pezzo di puro black metal freddo e spietato, questi passaggi si ripetono un po' in tutto l'album, arenandosi spesso in riff reiterati sin troppo a lungo.
Non mancano le buone idee, molto apprezzabile lo screaming di Zane e sulla produzione anche nulla da dire.

L'impressione però è che le band come gli Elegiac siano affette da una sorta di sovrapproduzione musicale. Malattia dei tempi moderni. Zane Young tiene in piedi svariati progetti tutti da lui unicamente formati e nel volgere di pochi anni ha già pubblicato cingue full-length solo con gli Elegiac e tanti split che non ho manco voglia di contarli. Chi se ne frega della qualità, ognuno può fare ciò che vuole tanto vanno on-line in digitale. Già.. L'urto dei tempi moderni è troppo forte, riesce a lambire anche una piccola sfera di nicchia come quella del black metal. Poi però in questo funesto esondare di informazioni sono ben poche le cose che rimangono nel tempo. E tra queste non vedo gli Elegiac.
Recensione a cura di Burned_byFrost

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