Continua senza sosta “l’invasione scandinava” dell’
hard melodico e a tale gradita aggressione prendono parte anche i
C.O.P. già autori nel 2015 dell’apprezzato “
State of rock”.
Il
curriculum dei membri del gruppo (il
monicker è mutuato dai loro nomi di battesimo) rivela i Grand Illusion come principale esperienza professionale e identifica in qualche modo anche il potenziale acquirente di “
Enemy” e cioè l’appassionato di suoni cristallini, capaci di muoversi con una certa disinvoltura tra
hard,
pomp e
AOR, pilotati da una voce che non fa nulla per nascondere le sue doti d’estensione.
Forse proprio questo modo di cantare di
Peter Sundell, ottimo interprete ma forse a tratti fin un po’ troppo esasperato nell’arrampicarsi sulle vette del pentagramma, potrebbe fungere da spartiacque tra gli estimatori del genere, che per il resto troveranno in questi solchi un’altra gradevole aggregazione sonora in tipico stile nordeuropeo, ricca di
cliché trattati con gusto e con la consueta perizia e competenza.
Si comincia con l’enfasi vagamente artefatta concessa a “
The enemy”, brano che si risolleva grazie al contagioso ritornello, mentre con la successiva “
For you” la
band dimostra di conoscere piuttosto bene la materia
synth-pop-AOR, tanto apprezzata anche dalle nuove generazioni di frequentatori del settore (i Creye, per esempio).
Andiamo ancora meglio con la scoppiettante
verve ottantiana di “
Fighting your ghosts” e se “
Too late” piace per il bel tocco magniloquente (un po’ meno per certe forzature vocali), la ballata “
The one”, “'
Til the end” e “
Higher” sono tracce che si lasciano ascoltare senza procurare particolari scosse emotive.
Scariche che invece affiorano grazie alla brillantezza di “
The gods”, alla grintosa pomposità di “
Rise up”, alla fiabesca “
Proud and alive” e alla melodrammatica “
Glorious”, probabilmente da considerare il vero
best in class dell’opera.
“
Enemy” è dunque un albo più che decoroso, una catalogazione che però difficilmente gli consentirà di affrontare con successo la spietata e agguerrita concorrenza attuale della scena di riferimento.
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