Non è facile inquadrare un artista come
Zeke Sky, polistrumentista e stella del web dal 2018.
Nei suoi 45 minuti,
“Intergalactic Demon King” fa in tempo a toccare una moltitudine di generi diversi, dal thrash metal (penso a
“Light The Sky”, “Light In The Hollow” o
“Say Your Prayers”) al progressive sinfonico e cinematografico (
“On The Tip Of The Tongue”, “Intergalactic Demon King”, “Level The Heights”).
Ci sono episodi formalmente più disimpegnati ma comunque densissimi (
“Firewitch Forever”, “Faith And Sorrow”), sulla scia di quanto fatto negli anni da
Devin Townsend o
Steve Vai. Se
“Endlessly Forever” mette a sistema punk e hard rock radiofonico senza troppo successo, la conclusiva
“Lionheart” spicca come ultimo
tour-de-force di generi degno dell’
Igorrr più ispirato e meno estremo.
Convincente nel suo essere fuori dagli schemi.
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