Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:34 min.

Tracklist

  1. AEGRI SOMNIA
  2. LET THEM EAT METAL
  3. ETERNAL NIGHT
  4. THE NIGHT IS YOUNG
  5. STATE OPPRESSION
  6. TIRED AND RED
  7. LA BALADA

Line up

  • Duel Shape: vocals
  • Tony Z.: guitars, vocals
  • Brad Wagner: guitars
  • Frantz Pierre: bass, vocals
  • Sean McMillan: bass
  • Axel Berrios: drums, vocals

Voto medio utenti

Una manciata di canzoni piuttosto eterogenea, forse pure troppo, che non smentisce la tendenza degli Immortal Sÿnn a svariare lungo tutto il fronte della scena Hard&Heavy. Ad ogni modo, "7 Sÿnns" non è propriamente il terzo full length per la formazione di Denver, ma una sorta di raccolta formata da brani già pubblicati, tra pezzi originali e cover, tutti quanti risalenti dalle registrazioni di "The Force of Habit". Infatti, nella tracklist, oltre all'unica vera novità, "Aegri Somnia" e a "The Night is Young", pubblicata in esclusiva su Apple Music, trovano posto tutte le varie bonus track presenti sui vari formati in cui era stato rilasciato "Force of Habit". La cover di "Let Them Eat Metal" dei The Rods dal vinile, "Eternal Night" e "La Balada" (rifacimento di un brano di messicani Cuca) dal CD, ed entrambe quelle incluse nella versione in cassetta: "State Oppression" e "Tired and Red", anche quest'ultima una cover, dei thrasher tedeschi Sodom.

Si parte proprio dall'inedita "Aegri Somnia", un cavalcante episodio di chiaro stampo Power Metal, impreziosito dal flauto di Marisol Vasquez. piuttosto atipico per gli Immortal Sÿnn ma ben interpretato. Gli statunitensi poi riescono a fare onore, irrobustendola, a "Let Them Eat Metal" (dall'omonimo album del 1984) dei connazionali The Rods, mentre non convincono del tutto le seguenti "Eternal Night" e "The Night Is Young", entrambe con un piede negli anni '80 e l'altro che cerca appoggio su terreni più moderni, tra influenze Heavy, nervosismi thrash e qualche banalità di troppo. Si fanno passi in avanti con la mosheggiante "State Oppression", che non può che far pensare agli Anthrax, e poi con gli Immortal Sÿnn che si incattiviscono ulteriormente nell'andare a pescare, da "Agent Orange" ('89) dei Sodom, l'ottima "Tired and Red", peraltro affrontandola in maniera egregia. A sorpresa, in chiusura, scopriamo in "La Balada" (da "La Racha" del 1995) una ballad acustica cantata in messicano dal drummer Axel Berrios.

La piena sufficienza è meritata, e forse "7 Sÿnns" meritava pure un mezzo punto in più, ma dopo un'ultima occhiata all'orrendo artwork, ho dovuto rinunciare.

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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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