Terzo album per i francesi
Rising Steel che, al secondo album su
Frontiers Music, cercano di confermare quanto buono sentito con il precedente
'Fight Them All'. La band non si discosta di un millimetro da quell'heavy metal di stampo teutonico stile Primal Fear, Accept, e Sinner, tentando comunque di dare un pizzico di originalità alla loro proposta. Se dal punto di vista prettamente musicale cambia comunque poco, da quello della formazione interna vediamo invece come siano presenti i nuovi componenti
Pierre Stone Warrior al basso, e
Stéphane Rabilloud (Urgent, ex-Kingcrown) alle chitarre.
Nulla di eclatante dunque, ma neanche di tremendo, visto che l'album si divide equamente in pezzi dal tiro più carico ed adrenalico come
'Skullcrusher' e
'Beast', dove spicca l'ugola versatile e acuta (ma non eccessivamente) di
Fabrice Emmanuelson, ed altri che vanno più sul mid-tempo, ad esempio
'Death Of A Vampire'. Ciò che riesce molto bene ai
Rising Steel è quello di essere dannatamente coinvolgenti anche quando la velocità rallenta, e di riuscire a tenere alta la componente attentiva, prendiamo ad esempio la conclusiva
'We Are Free', una semi-ballad dove anche grazie ad un suono generale non freddo e piatto si riesce a rimanere concentrati. Certo, delle cadute di stile ci sono come su
'From Darkness', che richiama in maniera eccessiva i gruppi sopracitati', o ancora sul riff di
'Run For Your Life', che per quanto sarà funzionale sotto il palco, è troppo, troppo derivativa.
Terzo album, altro centro? Sì e no, i
Rising Steel pur non confermano le buone aspettative dei precedenti lavori riescono comunque nel rimanere a galla e mostrando un'aura battagliera e bellicosa ancora lungi dallo scomparire.
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