Grymmstalt - Anthems Of Mournful Despondency

Copertina SV

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:45 min.
Etichetta:Signal Rex

Tracklist

  1. SEELENANGST
  2. WEHMUT
  3. NACHSINNEN
  4. NACHGIEBIKEIT
  5. SCHMERZAN

Line up

  • Wampyric Strigoi: unknown
  • Lord Valtgryftåke: unknown

Voto medio utenti

Nati dall'unione di due musicisti molto attivi nell'underground come l'ecuadoregno Wampyric Strigoi e il cileno Lord Valtgryftåke, i Grymmstalt esordiscono con "Anthems Of Mournful Despondency" un album che, come da tradizione estrema sudamericana, risulta fortissimamente legato ai primi anni '90 quando, nel Nord Europa, nasceva e si diffondeva quello che oggi chiamiamo Black Metal.

Tra le note di questo debut, quindi, non sentirete niente di nuovo.
Nella maniera più assoluta.
Piuttosto, i Grymmstalt si fanno portavoce di un suono malinconico ed ipnotico che deve tutto al Burzum dell'immortale "Filosofem" e all'opera di Forgotten Woods e I Shalt Become per il suo lato più cupo e grezzo, in una sorta di sofferente omaggio ad un modo di concepire il metallo nero che, ormai, sembra essere dimenticato.
Un album come questo, vale la pena sottolinearlo, non può, e non dovrebbe, essere giudicato per la tecnica, per la qualità della registrazione o per la sua originalità: nessuno di questi elementi ne può, infatti, definire il valore o circoscriverne il giudizio.
Qui dentro quello che conta è solo ed esclusivamente l'atmosfera ed i Grymmstalt, tra riff lancinanti, lento incedere ed urla soffocate, in questo centrano perfettamente l'obiettivo.
L'ascolto di questi cinque brani è un perfetto ritorno al passato, è un incedere in 4/4 che tutti noi conosciamo, è sofferenza resa in musica, è oscurità densa e dolorosa, è tutto ciò che già è stato, tutto ciò che era una volta... null'altro.
Gli ultimi trenta anni non sono mai esistiti: i Grymmstalt non hanno una definizione temporale e la loro musica non è di oggi.

Se vi basta rivivere il ricordo, amerete questo disco.
In tutti gli altri casi, giratene al largo.
Per quanto mi riguarda, le lacrime solcano il mio volto e la trance ipnotica delle note ripetute all'infinito scalda il mio cuore.

Oscurità ovviamente senza voto.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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