Nati nel 2007, i
Cult Of The Fox arrivano al fatidico traguardo del quarto album, intitolato
'Blood Omens', un album che anticipo, sarà da ricordare come uno dei migliori, se non la miglior prova che la band ha dato finora. Con un heavy metal che più classico di così non si può, gli svedesi son riusciti pian piano a maturare e dare finalmente alla luce un prodotto degno e sopratutto coinvolgente dall'inizio alla fine, merito anche di un paio di ospitate nei vari pezzi di cui parleremo più avanti.
Con queste parole non voglio affermare che i precedenti lavori fossero insufficienti, anzi, ad esempio 'Angelsbane' fu un buon album, ma dove la componente ispirazione ai
'grandi nomi' prevaleva sul tutto, lasciando minor spazio ad altre componenti. Vuoi però fore la maggior coesione tra i membri della band, dove la formazione è stabile dai tempi di 'By The Stix' del 2008, questo nuovo
'Blood Omens' risulta essere davvero fresco e ispirato.
Va citata ad esempio la doppietta
'Skull Smasher' e
'Vermillion City', due pezzi dal ritornello tremendamente coinvolgente e che sicuramente saranno papabili per le performance live. Il suono della band passa molto facilmente da un metal classico a passaggi che potrebbero sembrare più 'facilotti', ma non per questo assenti di intuizione, basti pensare ad esempio ad
'Evanescent In Black'. Parlavo poco sopra di ospiti, e infatti troviamo da una parte in
'My Silver Nemesis' nientepopodimeno che
Tim 'Ripper' Owens, ormai quasi onnipresente, e che grazie al suo tono di voce graffiante riesce a dare al pezzo un'impronta maggiormente aggressiva, tranne per quei casi dove spinge le sue vocals su tonalità troppo acute, mentre dall'altra invece vi è
Lips degli Anvil nell'assolo di
'Leave Me Below', canzone tra l'altro che riprende un po' lo stile della band di Ontario. Si cade un po' su
'Under the Scythe', mentre con
'The Night Breathes Death' la band lascia ampio spazio al suo lato più festaiolo e se vogliamo, un po' caciarone, grazie anche alla voce potente e ringhiosa di
Magnus Hultman.
Nella sua infinita semplicità
'Blood Omens' è un disco che riesce a divertire e intrattenere, senza troppe pretese, e senza troppi orpelli. Decisamente consigliato per chi vuole staccare per una quarantina di minuti senza pensieri.
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