Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:50 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CULT OF DENIAL
  2. THE ARSONIST
  3. EMOTIONAL COMA
  4. CLONES OF FATE
  5. THE EDGE OF THE RAZOR
  6. TOXICATION RAVE
  7. TRAFFICKING
  8. BLOODSTAINED SOIL
  9. SOULTAKER
  10. HATRED'S MY FUEL
  11. SORCERERS

Line up

  • Lars "Chriss" Christmansson: guitars
  • Nils Patrik Johansson: vocals
  • Sampo Axelsson: bass
  • Richard Evensand: drums

Voto medio utenti

Con "Emotional Coma", i Lion's Share danno seguito al precedente "Entrance" (2001) dopo una lunga pausa di ben sei anni, durante i quali il loro leader Lars Chriss, ha potuto ricaricare le pile.
In una line-up completamente rinnovata spicca la presenza di Nils Patrik Johansson, ottimo vocalist che ha fatto cose egregie negli Astral Door (ma anche con Wuthering Heights e Space Odyssey).
Non si tratta però semplicemente di un contributo sporadico, dato che sono ormai diversi anni che Johansson è entrato a far parte della formazione, e lo stesso vale per il bassista Sampo Axelsson (con Glenn Hughes e nei Crawley, mentre Richard Evensand (Chimaira, Therion, Soilwork) ha suonato la batteria sul disco solo in qualità di session man.
Si tratta quindi di un manipolo di musicisti con una discreta e sfaccettata esperienza, messa al servizio delle canzoni che sono andate a far parte di "Emotional Coma", un lavoro che prende le distanze con il passato. Infatti, rispetto alle sonorità Hard Melodiche e (sebbene in misura minore) Progressive dei precedenti lavori (in totale quattro, dall'autointitolato esordio del 1995, al già citato "Entrance", passando per "Two" del 1996 e "Fall from Grace" del 1999) ci troviamo di fronte a sonorità più affilate, per un approccio decisamente più aggressivo ed heavy, che li vede fare a meno delle tastiere e maggiormente concentrati sul suono ruvido delle chitarre.
Via quindi con la cattiva "Cult of Denial", un brano bello spesso, affrontato con la giusta verve da un brillante Johansson, che si propone in maniera leggermente più melodica sulla successiva "The Arsonist", dove sono ancora le chitarre a sostenere il groove. Ed i Lion's Share non si tirano indietro nemmeno con la drammatica titletrack, dove spunta come guest anche Glen Drover (chitarrista degli Eidolon e Megadeth). A proposito ospiti, sul disco troviamo pure Bruce Kulick (Kiss) sull'avvincente "The Edge of the Razor", mentre Mats Levén (tra gli altri Treat, Malmsteen, At Vance e Therion) ha aiutato i Lion's Share ai cori. Mantengono alto il livello dell'album brani come le ritmate "Trafficking" (bello sia l'assolo sia i chorus) e "Soultaker" (con un grande Johansson), ma anche le rivitalizzate atmosfere NWOBHM della conclusiva "Sorcerers", ottima cover degli Angel Witch.
Un gradito "risveglio". Ed ora speriamo che il Leone non cada in coma per altri sei anni!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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