Con un feeling squisitamente retrò e nostalgico dei tempi che furono, ecco presentarsi a fine anno i
Tarmat, band brasiliana nata nell'estate del 2020 che a due anni dalla loro formazione pubblicano il loro debutto
'Out Of The Blue' su
Frontiers Music. La band non nasconde neanche troppo i velati richiami a band del calibro di Boston o Europe, ma sopratutto Journey e Bon Jovi di inizio anni 90'. Difatti i membri del gruppo, un quartetto, non sono certo estranei a loro, conoscendosi già dal 2006, e certamente questa conoscenza è riuscito a dare più chiarezza all'obiettivo da raggiungere nel lungo termine, ossia quello di un debut album coi fiocchi. Missione riuscita?
Nì. Da una parte in
'Out Of The Blue' si sentono veramente tante belle idee, come la ballad di stampo kissiano
'Moving Backwards' o la veloce
'Rosetta Stone', dove il gruppo nel complesso dimostra di aver le carte per poter comporre pezzi di alta qualità. Dall'altra però, vi è una produzione fin troppo patinata che non permette ad esempio alla voce di
Alexandre Daumerie di poter spiccare, oltre che a togliere tutta quella parvenza di personalità che invece farebbe bene a canzoni come
'Backbone Feeling'. I richiami ad altri grandi della musica si fanno un po' troppo evidenti ad esempio in
'More Than Less', Led Zeppelin fino al midollo, mentre con
'Your Enemy' si torna sulle coordinate giuste, una semi-ballad di ottima fattura, tipo di composizione dove i
Tarmat sembrano effettivamente stare più a loro agio.
Un debutto col botto? No, ma comunque le fondamenta per ricalibrare il tutto e puntare a un lavoro musicalmente più compatto e meno slegato ci sono. Speriamo in bene a questo punto.
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