Copertina 9

Info

Anno di uscita:1980
Durata:41 min.
Etichetta:Mercury

Tracklist

  1. IN THE WORLD OF GIANTS
  2. CHECK
  3. APRIL IN TOLEDO
  4. JUVENILES DON'T STOP
  5. BATTLE SCAR
  6. CHALKERS
  7. DRIVE AND DESIRE
  8. BLUE RIVER LIQUOR SHINE
  9. WHAT DO YOU DO WITH THE URGE
  10. CRY OUT FOR YOUR LIFE

Line up

  • Kim Mitchell: guitar, vocals
  • Dave Myles: bass
  • Gary McCracken: drums

Voto medio utenti

Il Canada in fatto di hard & heavy negli anni 70/80 era un paese che non temeva la rivalità di nessuno. Dai lidi più estremi (Slaughter, Sacrifice), a quelli più classici (Exciter, Sword, Anvil), sino ad arrivare a territori melodic rock con una serie di nomi impossibile da riassumere e di cui fanno parte, parzialmente, questi Max Webster.

I Max Webster erano un gruppo di Toronto, con testi spesso esilaranti accostabili a Frank Zappa, ma che sviluppava uno stile proprio combinando elementi anche vicini al jazz moderno. I Max Webster si guadagnarono così un seguito da culto e nel '76 ottengono un contratto con la Mercury tramite il produttore Terry Brown (Rush).
La figura chiave del gruppo è Kim Mitchell, cantante e chitarrista. Il primo album Hangover riscuote un certo successo in Canada, mentre il successivo High Class In Borrowed Shoes si afferma in modo più rilevante, ma senza incidere sul mercato americano, tanto che la Mercury, insoddisfatta, rompe il contratto nonostante un tour come spalla ai Rush.
Con il nuovo contratto con la Capitol e l'album Mutiny Up My Sleeve, un disco bellissimo con sofisticate armonie aor, i Max Webster toccano uno dei loro vertici. Ma il successo continua a farsi attendere e la situazione non cambia nemmeno con A Million Vacation, altro album molto buono, ed il Live Magnetic Air.

Così si arriva al 1980 con questo Universal Juveniles, album in cui si assiste alle defezioni di Terry Watkinson e Dave Myles e le registrazioni vengono terminate con altri musicisti di valore, in particolare con la presenza di tutti i membri dei Rush.
In The World Of Giants rompe gli indugi con il suo rock in your face; chitarre mozzafiato ed elementi, come si diceva prima, vicini anche al jazz moderno ed il risultato è strabiliante anche per l'uso sapiente delle tastiere.
April In Toledo ha un ritmo leggermente funkeggiante, molto avanti per i tempi, e che mette in mostra un'altra volta la grande perizia degli strumentisti, un pezzo davvero magico. Juveniles Don't Stop è più rock mainstream con un riff leggendario, mentre Battle Scar è oscura e pompata da un basso ipnotico, brano che conferma la ricchezza di arrangiamenti dei Max Webster, nonché la grande originalità; da notare il duetto con Geddy Lee.
Drive And Desire è un altro asso nella manica con richiami ai Rush nell'apparato chitarristico. Blue River Liquor Shine è un altro esempio lampante che comunque la musica dei Max Webster rimane semplicemente targata Max Webster, inimitabili e grandissimi.

Fatevi un regalo, riscoprite la discografia di questa band sfortunata, quanto originalissima, non ve ne pentirete.

Recensione a cura di Fabio Zampolini

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.