Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. BLINDED ME
  2. BANSHEE
  3. KANDI
  4. LOVE DON’T SHATTER
  5. BACK SIDE OF WATER
  6. SKIN TO SKIN
  7. ROCK
  8. TURN THE RADIO ON
  9. DIRTY MONEY
  10. MIDNIGHT ROAD TO MADNESS
  11. ROCK THE HOUSE

Line up

  • Paul Sabu: vocals, various Instruments
  • Barry Sparks: background vocals, various Instruments

Voto medio utenti

Ho faticato non poco a formulare un giudizio (quanto più possibile) “obiettivo” sul nuovo album di Paul Sabu, il primo per l’avida Frontiers Music.
Come spesso mi accade con i miei (tanti, invero) “eroi personali”, il rischio è di essere troppo generosi, magari per un irrazionale debito di “riconoscenza” da tributare ad artisti che hanno saputo emozionarmi profondamente, realizzando opere musicali favolose, capaci di resistere indenni all’impietoso trascorrere del tempo.
Heartbreak”, l’eponimo dei Kidd Glove e i due dischi targati Only Child appartengono certamente alla suddetta categoria e anche senza aggiungere alcune altre importanti “spigolature” di una carriera densa di progetti e collaborazioni, appare chiaro quanto sia stato prezioso e significativo il contributo del nostro alla gloriosa causa dell’hard melodico.
Poi, però, c’è anche il dolente ricordo di “Strange messiah”, le impressioni contrastanti di “Bangkok rules”, l’apporto non esattamente strabiliante all’ultimo lavoro di Jesse Damon e il fardello di aspettative inevitabilmente elevate, troppo spesso disattese.
E allora diciamo che “Banshee”, al netto di una laboriosa riflessione tra sensazioni opposte, è un prodotto decoroso, soprattutto nella sua prima parte, in cui melodie efficaci e strutture armoniche maggiormente raffinate riescono ad assecondare le attuali difficoltà vocali di un Sabu offuscato e oltremodo granuloso, in particolare quando si tratta di “spingere” sulle note alte.
Rimane ovviamente la classe e il carisma del veterano del settore, ma sentirlo inseguire con fatica e una certa sguaiatezza la grintosa (e non “irresistibile”, invero) linea melodica e il refrain di “Skin to skin” non è esattamente una “gioia” per l’apparato cardio-uditivo.
Come anticipato, andiamo molto meglio nei primi brani della raccolta, a partire dalla seduzione Whitesnake-iana (o, forse, più appropriatamente, bisognerebbe dire Only Child-iana) denominata “Blinded me”, a cui fanno seguito una pulsante title-track, la crepuscolare “Kandi” e l’ardore soulful di “Love don’t shatter”, tutto materiale sonoro complessivamente parecchio soddisfacente.
Da qui in avanti, qualche “scricchiolio” di troppo, e se “Back side of water” è un anthem notturno tutto sommato accettabile, bisogna poi attendere l’avvolgente “Turn the radio on” e il gustoso passo funky di “Dirty money” per ritrovare equilibrio armonico e godibilità espressiva.
Impossibile, probabilmente, non finire per essere condizionati, onori e oneri, dalla “storia” di Paul Sabu e ciononostante “Banshee” ha le qualità per ritagliarsi uno “spazietto” nel rockrama contemporaneo, ben lontano dalle vette e al sicuro dal mesto baratro destinato ai nobili decaduti.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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