Ecco la ristampa da parte della
NB dell’ultimo album della band di Brooklyn, album che fu l’ultimo in carriera ed uscito nel 2007 per
Steamhammer.
La band si sciolse a causa della prematura morte del leader e dominus
Peter Steele e che sancì la dipartita di uno dei personaggi di spicco e di una band iconica nel mondo metal.
Bisogna dire onestamente che questo non è il miglior album del combo americano ma il materiale non è fiacco per nulla.
Si va da schegge veloci come l’opener e titletrack al sempre amore dichiarato dal frontman per i
Sabbath come in “
The profit of doom” con una chitarra che ruba il riff a
Iommi ed un chorus azzeccato.
Ben fatta anche la ballad “
September sun” dall’incedere romantico e robusto con un bel solo e le tastiere con fanno capolino.
Altro brano che reca il marchio doom e luciferino dei padrini del genere di Birmingham è la lunga “
These three things”; basta ascoltare l’introduzione, poi il tutto si assesta su un mid tempo goth metal con un bel basso pulsante, la voce vibrante passione del nostro e melodie decadenti azzeccate.
Attenzione però che sul finale del brano escono i fuochi d’artificio con una citazione palese dei Fab Four e un piglio hard begli assoli di chitarra.
Disco non eccezionale ma che ha qualità a differenza delle troppe uscite odierne, considerando che questa è una ristampa ed è invecchiata bene, anzi, molto bene, in più la label teutonica gli abbina un secondo dischetto con una selezione live; peccato davvero che sia finita in modo tanto tragico, chissà cosa ci avrebbe regalato se fosse ancora fra noi
Peter Steele.
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