Grezzo, veloce, pieno di riff fighi e ben suonato: il secondo lavoro dei cileni
Critical Defiance è davvero un'arma affilata pronta a conficcarsi nelle vostre orecchie.
Uscito lo scorso luglio per
Unspeakable Axe Records (piccola etichetta che annovera anche i nostrani ed ottimi Miscreance) e rilancito ora da
Dying Victims Productions, questo "
No Life Forms" è un disco thrash concepito con l’ardore degli anni ’80, le abilità tecniche di metà ’90 e la giusta rabbia e follia che questo genere deve avere.
In meno di mezz’ora i
Critical Defiance condensano 10 rasoiate in cui badano al sodo e pestano forte insinuando qualche giusta melodia nel loro attacco frontale. Sì, perché in mezzo al chaos di blast beat, folle velocità e riff serrati, questi ragazzi riescono ad infilare brevi assoli di gusto (vedi il finale di "
The Last Crusaders... Bringers Of Death!"), linee vincenti, ottime idee ed un basso impetuoso pronto a prendersi i suoi momenti; come in occasione della devastante
title track: un pezzo elaborato, in cui si susseguono stacchi da svita-collo ed un’aggressione sonora per cui servirebbe una stanza con pareti imbottire. La voce è sgraziata ed urlata, i testi sono in genere abbastanza brevi ma
Felipe Alvarado (anche alla chitarra), senza esagerare con il growl o lo scream, riesce a portare ulteriore scompiglio nella botta sonica dei
Critical Defiance.
Lungo queste brevi ma cazzutissime canzoni non c’è un attimo di riposo (che bomba è la strumentale "
Elephant"?), l’assalto è quasi continuo, l’epilessia dietro l’angolo. Durante l’ascolto si incontra giusto qualche breve momento in cui i ritmi si fanno più cadenzati per accentuare l’headbanging, prima che la batteria di
Rodrigo torni a prendere a pugni in faccia l'ascoltatore. Old thrash, speed-metal, tech-thrash e heavy classico convivono in una proposta musicale ricca di idee dove nessun minuto è di troppo, non un riff è fuori posto e non ci sono mai sboronate da supersegaiolo dello strumento: il fine ultimo di questo disco è caricarti come una molla e fornirti la forza per spaccare tutto. Qui si sente proprio la voglia, l’urgenza di devastazione, di esprimere energia, rabbia e frustrazione attraverso i propri strumenti.
Per quanto riguarda lo stile, i punti di contatto di questa band con i conterranei Dekapited e i bestiali Ripper sono diversi ma, parlando invece di nomi storici, potrei idealmente descrivere i
Critical Defiance come un mix di Deathrow, Forbidden e Sepultura dei bei tempi.
A volte non servono tante parole o manciate di aggettivi da buttare su un foglio, soprattutto quando la qualità musicale è alta; dopotutto le orecchie le avete ed io non devo convincere nessuno, mi basta attirare la vostra attenzione giusto il tempo per riuscire a farvi premere play (magari in cuffia): "
No Life Forms" è un’altra temibilissima arma thrash che esce dalla inesauribile fucina cilena, la Bay Area dei giorni nostri.
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