Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:49 min.
Etichetta:Devil's Clause Records

Tracklist

  1. COMMITTED TO THE CAUSE
  2. FALLEN BACK
  3. GET DOWN
  4. METROPOL 3324
  5. THE SHOOTER
  6. ASYLUM
  7. SECRETS NEVER TOLD
  8. MONEY SHOT
  9. DANCING ANGELS
  10. STAND YOUR GROUND
  11. WHEN THE POISON FLOWS

Line up

  • Gordon 'Gogsy' Sinclair: vocals, guitar, banter
  • Nigel Robinson: guitars
  • Ian 'Demi' Dempster: bass
  • Bruce McInnes: drums

Voto medio utenti

Gli scozzesi Medusa Touch giungono sul finire dell'anno scorso al loro primo full length, "Insaniteyes", e lo fanno a quarant'anni dalla loro prima incarnazione. Si erano, infatti, formati nel 1983 ma, anche per una continua instabilità della line-up, dopo qualche tempo avevano tirato i remi in barca.
La loro sembrava così una storia destinata al dimenticatoio, sino a quando nel 2018 la Obscure NWOBHM Releases, interessante etichetta di Atene che da almeno un ventennio si è assunta l'onere di evitare l'oblio a quelle band che non erano riuscite a ritagliarsi un momento di gloria, aveva raccolto tredici brani incisi dai Medusa Touch negli anni Ottanta sulla compilation "Terror Eyes: The Anthology".
A questo punto il chitarrista originale del gruppo, Gordon Sinclair ha colto la palla al balzo e con i nuovi (ma altrettanto attempati) compagni di viaggio, con cui condivide anche l'avventura nella cover band Mooseknuckle, ha dato alle stampe questo "Insaniteyes".

Le suggestioni della N.W.O.B.H.M. sono ben evidenti, così come quelle Hard Rock, ma talvolta affiora una ruvidezza nel sound che pare ereditata da gruppi come Raven e Warfare, come quella che viene ben espressa nell'irruenza dell'opener "Committed to the Cause": più che un titolo una vera e propria dichiarazione di intenti. Cadenzate, ma sempre cariche di energia e con una piacevole sfrontatezza le seguenti "Fallen Back" e "Get Down", mentre "Metropol 3324" è tra quelle maggiormente vicine alla memoria della migliore N.W.O.B.H.M., ma è anche uno degli episodi che più mette in affanno la prova vocale di Sinclair, che comunque riesce a non perderne il controllo. Se la cava poi meglio su "The Shooter", altro brano dalle sonorità d'annata, soprattutto nelle prime strofe dove ricorda molto Biff Byford, e sulla power ballad "Secrets Never Told" che nel suo crescendo sfoggia sfumature interessanti, sia nei passaggi pmelodici sia quando i toni si fanno più accesi. "Asylum" affonda le sue radici tanto nel British Metal quanto nell'Hard Rock, tra Deep Purple e MSG, e lo stesso mood si può ritrovare su "Money Shot", dove nel riffing si avverte l'influenza degli AC/DC, con i chitarristi (a fianco di Sinclair troviamo Nigel Robinson) che sulla successiva "Dancing Angels" e poi su "When the Poison Flows" mostrano un approccio spiccatamente maideniano, due canzoni che nei chorus mi hanno ricordano i Samson e i primi Judas Priest, entrambe ben tratteggiate dal duo ritmico formato da Ian Dempster e Bruce McInnes.
Niente male sinora, ma il meglio di sé il quartetto di Edimburgo lo deve ancora offrire, e lo fa con "Stand Your Ground" un gran bell'episodio rockeggiante, dagli echi seventies, tra Led Zeppelin e primi Black Sabbath, ma soprattutto con tutta la verve e sfrontatezza che i nostri sanno mettere in campo.

Quello che mi ha colpito maggiormente dei Medusa Touch, oltre ovviamente alla buona musica che hanno saputo proporre, è stato il non volersi adagiare e cullare sugli allori del passato, infatti, "Insaniteyes" suona, anche a livello di produzione, decisamente meno vintage di quanto ascoltato da diverse formazioni nate in tempi ben più recenti, e devo riconoscere che la cosa mi fa piuttosto piacere.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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