La copertina di "
Back to the Beginning" è ingannevole: niente Power Metal a sfondo Fantasy ma solo tanto Hard & Heavy old school, musicalmente e nell'approccio lirico, come evidenziato già dallo stesso titolo dell'album e poi da quello di brani come "
Fighters" ("
Fighters of Metal We'll Never Fall... "), "
The Power of Music" o "
I Don't Care".
Pur essendo di recente formazione (sono nati a Palma di Maiorca alla fine del 2020), i
Sons of Cult non sono più dei ragazzini, e il culto cui sono adepti guarda alla storia del genere, quando erano gruppi come Black Sabbath, Saxon, Judas Priest, AC/DC e Iron Maiden a dominare la scena.
Che dite, lo fanno ancora oggi? Vero, ma un motivo ci sarà ed è già stato oggetto di svariate discussioni e considerazioni.
Tornando però ai
Sons of Cult, l'avvio non è dei migliori, "
Fighter" è un'opener anthemica ma sempliciotta e senza troppo mordente, e la seguente "
But Not Me" che si incanala sulla stessa lunghezza d'onda viene salvata in corner dagli spunti dei due chitarristi,
Vicente Payà e
Dan Garcia. Da parte sua, il cantante
Jaume Vilanova mostra un approccio che può ricordare lo stile Ozzy Osbourne, ma il passo sommesso che i
Sons of Cult mantengono sulla maggior parte delle canzoni e una eccessiva monotonia, non aiutano a entrare velocemente nel mood dell'album e serve qualche ascolto in più, soprattutto di episodi come "
Evil Trail" o "
I Wanna Go Out" dove finalmente li vediamo spingere maggiormente sull'acceleratore, perlomeno nelle trame musicali, visto che le linee vocali mantengono quel passo lento e costante che evidentemente è una loro peculiarità, e riscuotono i riscontri migliori con "
The Farewell Song", sia per il bel gusto melodico messo in mostra sia per la piacevole conferma a livello di guitarwork.
I
Sons of Cult sembrano timorosi e voler osare poco, e solo nella conclusiva bonus track, una cover di "
Desert Song", si rendono la vita difficile andando a confrontarsi con una coppia di fuoriclasse come quella formata da Michael Schenker e Graham Bonnet, riuscendo anche a non uscirne con le ossa rotte, con una rilettura solida e piuttosto fedele all'originale.
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