Una magnifica copertina invernale in bianco e nero.
Una one man band proveniente dalla Norvegia.
Una etichetta come la
Purity Through Fire che lo licenzia.
Cosa credete che contenga
"With A Last Exhale", primo album di
Solus Grief?
Si, esatto. Black Metal. Bravi. In fondo non era certo un'impresa indovinare.
Molto più difficile sarebbe stato, invece, prevedere il contenuto di questo lavoro già uscito, in forma solo digitale, nel 2022.
Black Metal, certo, ma molto meno canonico di quanto si possa credere.
Peregrinus, l'anima nera dietro il progetto, scrive, arrangia, produce e suona quattro brani lunghi, malinconici, ovviamente gelidi, ma ricchi di sfumature molto lontane tra di loro che ne rendono l'ascolto una esperienza da pelle d'oca.
La componente depressive di
"With A Last Exhale" è quella più marcata ed avvolge, soffocandolo, tutto il suono che risulta doloroso, cristallino, costantemente in bilico tra momenti cadenzati ed altri furiosi, ma lascia spazio, in una amalgama molto ben strutturata, ad ariose aperture melodiche, incursioni nel doom come in un certo rock d'autore, fino ad arrivare a lambire territori "post" sebbene, lo sottolineo fortemente,
"With A Last Exhale" resti un album nerissimo, disperatissimo e più gelido di qualunque inverno tenebroso.
La cosa più sorprendente di questo album è la capacità di
Peregrinus di suonare come una band, molto più di una vera band, a testimonianza di un songwriting ricco, attento ad ogni dettaglio, ed ispirato dall'inizio alla fine, senza che mai si abbia la spiacevole sensazione di essere al cospetto di un album "semplicistico", banale o, peggio, legato ad un suono ormai trito e ritrito, come, invece, molto spesso accade con progetti "simili".
"With A Last Exhale", invece, pulsa di vita propria (meglio sarebbe di morte propria) e non imita niente e nessuno: questo è il grido di un uomo solo e dalla sua solitudine, è la Natura nella sua disarmante bellezza, è un omaggio musicale al Nord, è musica sincera e dilaniante, per quanto molto poco scontata e "sicura".
Personalmente adoro queste sonorità perché capaci di nutrire il mio animo di quello di cui esso ha bisogno: ed allora, mi auguro, vivamente, che anche molti di voi sappiano cogliere la magnificenza di un album disperato da gustare di notte in estrema solitudine.
Quando la malinconia si erge ad arte.
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