Il nuovo album di
Emil Moonstone - in continuità con il precedente
“Disappointed” - conferma la bontà del suo songwriting, sempre in equilibrio tra influenze nostrane e internazionali.
“Pain” è rarefatta, ma ha il carattere di un brano di David Sylvian, mentre le sonorità industrial emergono in diversi episodi, da
“All It’s Alla Over” alla più nostalgica
“I Keep My Crown”, a cavallo tra Skinny Puppy e Cabaret Voltaire come l’ostica
“Ash”.
Il moderno cantautorato elettrico di Emil (
“Men Of Straw”) esalta i suoi testi apocalittici (
“Safe Me”), che talvolta ricordano Ian Curtis (
“The Meaning Of My Life”), pur senza rinunciare a soluzioni musicali più spigolose (penso alla morriconiana
“The Soldier” o alla titletrack).
Avanti così.
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