La
Fighter Records ha messo sotto contratto questo gruppo serbo e in attesa del loro nuovo album il primo passo è stato quello di ristampare il loro primo e unico full length, "
To Live Is To Suffer" uscito nel 2017 per la Inferno Records.
La formazione che incise "
To Live Is To Suffer" è molto differente da quella attuale, ora ridotto ad un terzetto e dove ritroviamo la sola chitarrista
Aleksandra Stamenković (passata anche dietro al microfono), ma le
Jenner erano e restano una realtà completamente al femminile e sempre ancorate ad un Thrash Metal che ha le sue radici nella scena USA degli anni '80, sicuramente ispirate dai principali gruppi dell'epoca.
Tocca al basso di
Mina Petrović il compito di dettare i tempi su "
Factory of Death", dove le
Jenner dimostrano di conoscere la teoria (soprattutto quella di Mustaine) e di saperla applicare, visto che l'opener è un brano tagliente tanto quanto la chitarra di
Stamenković (brava anche in fase solista) e la voce aspra e affilata di
Anđelina Mitić. I brani si succedono sulle stesse coordinate e le stesse convinzioni, con i soli cori a lasciar intravedere un pizzico di grazia. È evidente che alle
Jenner piace picchiare e lo fanno con convinzione nel corso di "
Demon's Call" con il drumming tellurico di
Marija Dragićević che sfida la chitarra di
Stamenković su un episodio che potrebbe rifarsi agli Annihilator. Quando decidono di rallentare un po' i ritmi si arriva a "
The Heath Is Coming Again", ma nessuna paura: non siamo di fronte ad una ballad, ma ad una Speed song più nelle corde degli Helstar o Exciter che al Thrash Metal. Quello torna poi subito in auge nelle tracce successive, nella grooveggiante "
On the Judgement Day" che a livello ritmico mi ha ricordato gli EvilDead, con "
How Deep Is Your Greed" e "
Silent Killer" ed i loro refrain anthraxiani, e la conclusiva "
Opened (on the Table)" feroce e quadrata, a conferma di quanto queste ragazze facciano sul serio.
Come già anticipato, le
Jenner hanno rinnovato la propria line-up, ma
Aleksandra Stamenković ha già dato prova di saper gestire il doppio ruolo nell'EP "The Test of Tim" (2020, sempre con Inferno Records), ora tocca vedere come se la caveranno al prossimo appuntamento discografico.
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