Emerso grazie a
Youtube (con una
cover di “
Prelude/Endlessly” di
Joe Lynn Turner) e approdato alla
Frontiers Music attraverso l’autorevole l’intercessione di
Stuart Smith (Heaven & Earth), il talento cristallino del cantante argentino
Santiago Ramonda ha oggi modo di esprimersi pienamente in questo nuovo avvincente progetto di
rock melodico denominato
Stormwarning, in cui l’etichetta partenopea lo abbina all’affidabilità esecutiva di
Marcelo Gelbcke e
Felipe Souzza dei Landfall, lasciando poi che sia
Sergio Mazul (Semblant) a fornire un fattivo contributo in sede compositiva e produttiva.
Il risultato, come anticipato, è una brillante collezione di canzoni al confine tra
hard e
AOR sapientemente irrorate di tastiere e capaci di intrigare anche il più esigente degli estimatori del genere.
All’ineluttabile appunto che il contenuto di “
Stormwarning” non è soverchiamente originale i nostri rispondono con una qualità espressiva di livello assai elevato, dimostrando di saper manipolare con estrema competenza e una certa maturità gli inossidabili assiomi del settore.
Insomma, pur individuando con facilità i modelli che alimentano l’opera, è pressoché impossibile non rimanere infatuati dal suggestivo clima sonico tra Dokken, Whitesnake e Journey dell’
opener “
Eye of the storm” o non venire immediatamente conquistati dal
refrain di “
Satellite falling”, una “roba” che farete davvero fatica a scacciare dalle sinapsi cerebrali.
L’ugola educata di
Ramonda è sempre efficace ed equilibrata, e un altro esempio piuttosto evidente delle sue raffinate peculiarità è rilevabile nel modo in cui gestisce le progressioni interpretative di “
Sweet true lies”, dominando con disinvoltura anche le partiture sentimentali di “
Question of time” e della Foreigner-
oriented “
Lovers in the dark”, brani dalla struttura armonica piuttosto “classica” e tuttavia non priva d’impatto emotivo.
Stessa impressione la procurano, con l’aggiunta di una bella grinta, l’atmosfera
ottantiana di “
Neon skies” e le cromature enfatiche di “
Way of the warrior”, mentre la nuovamente Whitesnake-
iana “
Soldiers of love” sconta qualche piccolo calo di tensione al pari di “
Last trip to Eden”, solo gradevole a dispetto del suo incalzante andamento sonico.
Andiamo meglio con la notturna “
Horizon chase” e la vaporosa “
Call of the wild”, dove la dipendenza stilistica dai profeti dell’
rock adulto è tanto esplicita quanto coinvolgente.
Plasmare la melodia in maniera ancora più autonoma e distintiva rappresenta la sfida per il futuro di
Ramonda e dei suoi
pards, ma ciò non evita a “
Stormwarning” di sfuggire al suo verosimile “destino” e cioè di diventare uno dei debutti discografici maggiormente rilevanti di questo 2023.
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