Ritorno nel segno della continuità per gli svizzeri
Ernte che con
‘Albsegen’ ci regalano un come back che non si discosta molto da quanto proposto nell’interessantissimo debut
‘Geist Und Hexerei’ ma che viene amplificato, ‘appesantito’ e complessivamente migliorato. Se amate i giorni di pioggia ininterrotta, dove le gocce cadono lente ed incessanti con improvvisi tuoni e fulmini che ne spezzano il tedioso ritmo , non potrete non amare le atmosfere, fredde, plumbee e rallentate, alternate ad improvvise accelerazioni, che vi propongono gli
Ernte. La formula é semplice, ripetuta, più diluita e fors'anche abusata rispetto al passato, ma é maledettamente efficace, anzi, rispetto al debut questo
‘Albsegen’ é permeato da un’atmosfera e da una cattiveria ancora più abrasiva, sinistra e disturbante… se non ci credete armatevi di coraggio e iniziate il viaggio con
‘Apocalyptic Dissolution’ capace di catapultarvi subito in una landa desolata, post attacco nucleare, dove distruzione, silenzio e il fetore dei cadaveri saranno il vostro solo ‘sollievo’… Quest’atmosfera messianica, carica di disperata rassegnazione, mista ad un’improvvisa rabbia, mi ha ricordato e rimandato al sound di
Ild,
Faidra, dei primi grandissimi
Useless del definitivo
‘Absence Of Grace’ (prima che si bruciassero il cervello…) con un certo ‘armageddon flavour’ tipico dei tedeschi
Phreneticum’ di
‘Der Stille Zerfall’. L’ascolto dei 9 pezzi (8 più intro) é in alcuni momenti difficile, disturbante, lento e asfittico come solo il funeral doom sa essere, e il ripetersi ostinato e fatalistico di accordi ed arpeggi crea un reale senso d’ansia e d’angoscia …
‘Albsegen’ si segnala cosí per la sua forte personalità grazie ad una connotazione lirico/musicale unica, capace di coinvolgere completamente durante l’ascolto, spingendo l’animo in un vero stato di annichilente disagio … buio, nero, morte. Amen.
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