Siculicidium - Utolsó Vágta Az Univerzumban ( reissue )

Copertina 5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:37 min.
Etichetta:Sun & Moon Records

Tracklist

  1. UTOLSÓ VÁGTA AZ UNIVERZUMBAN
  2. HALVÁNYAN AZ IDŐ ELLEN
  3. BIZONYTALAN IDEÁK 1-2 - ELLENÁLLÁS! (BIZONYTALAN IDEÁK PT. 2)
  4. TALÁN (HA HALLANÁM...)
  5. A SAJNÁLAT UTOLSÓ LEHELETE (TAXIDERMIA)
  6. LEBOMLÁS, LELASSULÁS

Line up

  • Pestifer: guitars, bass
  • Béla Lugosi: vocals
  • Khrul: drums

Voto medio utenti

Questo dei rumeni Siculicidium (che è il termine con cui si indica un omicidio di massa commesso contro gli Szekelys, una minoranza etnica ungherese) è la ristampa del oro disco d’esordio targato 2009 e teoricamente rappresenta la loro “terza fatica” in ben sedici anni di carriera … questa poca prolificità sarà anche sinonimo di qualità? Uhm non direi, anche se “Utolsó Vágta Az Univerzumban” parte bene con le ottime atmosfere, cupe e incalzanti della title track che, posta in apertura, sembra proiettarci in ambiti atmosferici/pagan a cavallo tra Hades (quelli di “… Again Shall Be” per intenderci) e Ophtalamia in un buon intreccio di atmosfere e melodie, altrettanto potrebbe dirsi per “Bizonytalan ideák 1-2 – Ellen” con le sue intense melodie … purtroppo però il resto dell’album non è su questo livello e la “magia” si perde quasi subito, trasformando la proposta del terzetto, in un black metal scialbo e inoffensivo, molto leggero, di una monotonia imbarazzante a livello ritmico e finendo quindi per essere poco indirizzato e un po’ troppo all’acqua di rose … L’apoteosi di questa lenta e inesorabile diminuzione di qualità è “A Sajnálat Utolsó Lehelete (Taxidermia)”, pezzo che strizza l’occhio ad un infame ibrido black n roll con voce filtrata e atmosfere vagamente a la Marylin Manson, “l’apoteosi della schifezza” (cit.) … Le vocals anonime, afone e senza alcuna personalità, insieme ad una produzione che non è niente di speciale, finiscono per affossare definitivamente questo lavoro. Non me ne vogliano Pestifer , Bela Lugosi e Khrul(bei monicker non c’è che dire) ma nell’attuale scena non c’è posto per lavori zoppicanti e poco ispirati. Non voglio usare parole forti come “perdita di tempo” , ma diciamo che l’ascolto di “Utolsó Vágta Az Univerzumban” è un’esperienza che non lascia traccia di se e, i dieci anni passati dalla sua prima pubblicazione, sono la certificazione che la mancanza di qualità non può essere un fattore minore … un album che al tempo è passato inosservato e che anche questa volta scivolerà via come la più classica goccia sui vetri …

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