Otto anni sono stati necessari affinchè
D. - talentuoso polistrumentista e cantante creatore del progetto
Woods of Desolation - desse finalmente seguito a quella gemma chiamata "
As the Stars" e ci regalasse un altro lavoro dal valore assoluto come "
The Falling Tide".
Durante questo periodo il nostro non è certo rimasto inoperoso, avendo avviato i due nuovi gruppi
Remete ed
Unfelled (di questi ultimi vi raccontiamo
QUI il promettente debutto), ma ha continuato a creare materiale per il nuovo album del suo progetto principale, quello in cui esprimere liberamente tutto il suo essere e la sua arte.
E la
Season of Mist - abile come sempre - non ha perso l'occasione di reclutarlo per dare alle stampe quello che è senza ombra di dubbio l'apice compositivo del 36enne australiano.
Al suo fianco in "
The Falling Tide" troviamo come sempre
Vlad (
Drudkh e
Windswept) a curare il drumming e le partiture tastieristiche, una presenza che da sola garantisce la grandezza del lavoro.
Le band che fondono la cruda aggressività del black (e credetemi, le fondamenta su cui poggia il sound dei
Woods of Desolation sono forgiate dal calore della fiamma nera) alle influenze post e shoegaze sono innumerevoli, ma pochissime quelle in grado di creare melodie in grado di far crollare le barriere dell'anima come fossero cartapesta.
D. ha la capacità più unica che rara di creare una varietà infinita di accordi struggenti, di partiture magnetiche ed ipnotiche, di eteree e malinconiche tessiture ritmiche tese ad evocare sentimenti di dolore, di nostalgia, di smarrimento e quindi di travolgere come un oceano chiunque ascolti i 6 preziosi brani che compongono il disco.
I due brani che aprono "
The Falling Tide" - "
Far from Here" e "
Beneath a Sea of Stars" - sono tra i pezzi di genere (e non, va detto) più belli, coinvolgenti ed emozionanti che io abbia ascoltato negli ultimi anni sia dal punto di vista musicale che da quello dei contenuti imperniati sugli aspetti metafisici della spiritualità e della trascendenza:
"
The waves of endless night crash and wash over
To be carried upon discrete symphonies unnamed
And there, far beyond, the fractured horizon awaits
Crowned with the impending finality of all
Never to return, yet to find me there
And sleep eternally beneath a sea of stars"
Questo disco è speciale, è genuino e sincero nel portare a galla ciò che di profondo si cela in ognuno di noi, è espressione purissima della meraviglia della musica: da quanto tempo aspettavo un album simile?
E per quanto tempo mi resterà nel cuore e nell'anima?
E ancora: non è forse per provare queste emozioni che ci siamo votati alla Musica più bella del mondo?
Woods of Desolation - "
The Falling Tide" (full album)
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