Tornano finalmente a farsi sentire i
Madryghal, gruppo di Lecco che riprende il discorso intrapreso con il precedente lavoro "Dreamless Falling" (recensito ai tempi di Metal.it) sia sul piano lirico (ne prosegue il temi eroico/fantasy) sia su quello musicale. Siamo infatti di fronte ad un articolato ma sostenuto Power Metal dai toni epici e non "troppo" sinfonici. Come avvenuto per "Dreamless Falling", più che ad un demo siamo di fronte ad un album, certo autoprodotto ma veramente ben curato sotto l'aspetto grafico e con una produzione che potrebbe reggere tranquillamente il confronto con quella di diverse realizzazioni ufficiali. Purtroppo neanche in questa occasione i Madryghal sono riusciti a scrollarsi di dosso la zavorra legata alla precarietà nel ruolo di cantante. Così, perso per strada il precedente singer Fabio Spinelli, per incidere il CD ricorrono all'aiuto di Raffaele Bonfanti, cantante degli Strange Wings, cover band dei Savatage, il quale se la cava meglio del suo predecessore, mostrando buon piglio e versatilità, anche se perde il passo sui passaggi dove la priorità andava all'interpretazione ("On Purple Words" o "The Second End"). Peccato poi per alcune ingenuità e qualche prolissità di troppo qua e là, che finiscono con il portare a dei cali di tensione. Punto a favore invece la verve con cui vengono affrontati i pezzi, spinti da una sezione ritmica sempre presente e precisa ("Shelter of Messiah" oppure "Once"), da parte sua il terzetto adibito a chitarre e tastiere, talvolta (ok... non troppo spesso!!) tende invece a "sforare", dilatando alcuni passaggi. Tutto ciò non impedisce a "Never and Ever" di piazzarsi nettamente al di sopra della media dei demo che passano quotidianamente da queste parti. Ho tuttavia la sensazione che i Madryghal siano stati un po' frenati, forse dall'incertezza nel ruolo del cantante oppure dal desiderio di fare le cose in maniera perfetta, una scelta che solitamente finisce con il penalizzare feeling. Questo non avviene di certo con l'acustica "Nedhea", brano che ricorda i Blind Guardian e che vede la brava Silvia Pomi come guest vocalist. Interessante anche la conclusiva "At the Breaking of a Dream", 10 minuti ben sfruttati, con diversi cambi di tempo e con una gran prova d'assieme del gruppo.
Consolidata la formazione e nelle mani di un produttore esperto, i Madryghal sarebbero pronti al "vero" esordio discografico.
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