Il progetto
Reva nasce dalla mente di
FLV, membro dei
Disease, come una sorta di valvola di sfogo al periodo di inattività della band principale dovuto a problemi di lineup e rappresenta, nelle parole del suo ideatore, una creatura emotiva il cui concept ruota attorno all'alienazione e alla tristezza che viviamo nella vita moderna, soli nel caos e nel rumore delle nostre città.
"Part I: Far Away from all this" è il primo vagito del nascente gruppo, e ci presenta una forma musicale che ingloba violento Black Metal (dal gusto "post"), Alternative rock, e Prog Metal in una miscela "urbana", notturna e non priva di spunti interessanti, soprattutto quando i
Reva dipingono melodie sognanti e dal tangibile sapore "cittadino" che rappresentano l'aspetto migliore dell'EP.
Dall'altro lato, invece, ho trovato le parti più violente poco integrate con il resto della proposta, così come avrei preferito una maggiore cura delle parti vocali (sia in scream che pulite): questo, in ogni caso, non inficia il buon risultato finale e, a mio parere, si tratta di difetti di gioventù di un progetto vivo e pulsante che ha già annunciato il rilascio del secondo capitolo della sua storia nel corso di questo 2023.
Chiaramente, il mio giudizio è anche parziale considerando che parliamo di un EP per meno di mezz'ora di musica (che contiene anche la cover della celebre
"Sweet Harmony"), ma l'ascolto attento di queste note tristi, solitarie e molto attente alla componente melodica, mi permette di pronosticare un futuro roseo ai
Reva ed al suo ideatore.
Spero, quindi, di sentire presto il nuovo lavoro e di constatare che i difetti siano stati eliminati.
La scena italiana resta sempre interessante.
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