Secondo album in studio per questa band proveniente da Gradisca d'Isonzo, con un monicker potentissimo e foriero di grandi aspettative... Il genere proposto è il più classico heavy metal, molto radicato nella NWOBHM, con composizioni che giocano spesso e volentieri con le twin guitars, sia in fase di riffing che di spartizione (o sovrapposizione) degli assoli. Insomma,
saremmo dalle parti di Maiden, con qualche spunto un filo più epico alla Manilla Road. Ma il problema di "
Until the End", e del Sacro Ordine, è ben altro.
Qui il grosso gap è nella qualità delle composizioni, derivative e davvero poco memorabili; poi ci sono le linee vocali, tecnicamente e qualitativamente davvero mediocri; chiude il cerchio una produzione appena sufficiente, o 'old school' se volete vedere il bicchiere mezzo pieno e siete degli inguaribili nostalgici. Sia come sia, il punto rimane. Con le possibilità dei giorni nostri, ed il livello medio riscontrabile in giro, un prodotto come questo è davvero poco attraente, ed il nostro ruolo da recensori ci impone di stroncare, a malincuore, un lavoro decisamente non all'altezza.
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