Se ne parlava già da parecchio tempo e finalmente l’esordio dei norvegesi
Nattehimmel é realta. Perché questa attesa ? ‘Semplicemente’ perché la band é nata per volere dei fratelli
Botteri ovvero i membri fondatori degli
In The Woods che hanno condotto artisiticamente la band fino a
‘Pure’ (2016). Ovviamente si era diffusa una certa attesa (anche grazie all’hype della
Hammerheart che ha investito molto su questo progetto) per vedere se l’osmosi tra vecchi
In The Woods e nuovi
Nattehimmel fosse avvenuta … e dunque ? Dunque se
‘Omnio’ é il vostro album preferito degli ITW allora
‘Mourningstar’ si consumerà a forza di girare nel vostro lettore … li dove finivano le emozioni trasmesse da
‘Omnio ? – Post’ iniziano quelle di
‘Astrologer’ (il primo pezzo dopo l’intro title track dell’album) … la magia é assolutamente intatta, le clean vocals alternate alle ispide grida black oriented (ad opera di
James Fogarty , anche lui nella line up degli ITW per il comeback del 2016) mettono subito l’ascoltatore a suoi agio portandolo su lidi conosciuti anni fa… I pezzi sono tutti molto simili e costruiti sulle stesse emozioni, tra ariose aperture epiche e rapide sfuriate, in un incrocio e un’alternanza di atmosfere che mi ha ricordato anche i finnici
Darkwoods My Betrothed o gli irlandesi
Primordial (nelle parti più epiche). Ovviamente i fratelli
Botteri sono maestri nel saper creare queste alternanze ma, si ha come l’impressione che ne abbiano un po’ abusato, componenedo si un album di qualità, ma nel quale tutto é molto calcolato e prevedibile per cui la preferenza di un pezzo rispetto ad un altro é solo frutto del sentire personale e non di qualità o elementi ‘diversi’ e sorprendenti . Con ció non voglio dire che l’album sia insufficiente, anzi un brano come
‘Each Man A Constellation’ é un vero manifesto del
Nattehimmel sound, tra tastiere cupe, declamazioni epiche e accelerazioni al fulmicotone in un vero turbinio di emozioni ed é facile venirne trascinati via, ma altrettanto potrebbe dirsi anche di
‘Mountain Of The Northern Kings’ (secondo singolo/video estratto dall’album) o
‘The Immortals’…
‘Armies Of Tiamat’ e
‘Realm Of Hades’ sono i pezzi più sognanti e ‘meno aggressivi’ ma, comunque, non si discostano molto dal mood generale dell’album… insomma avrete capito che la qualità c’é, ma non c’é stata nessuna presa di rischi, si é andati sul sicuro e probabilmente per un esordio va bene cosí …
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