Copertina 5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:58 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. ALIVE AND KICKIN FT. GIRISH PRADHAN
  2. KEEP ON SHINING FT. JEFF SCOTT SOTO
  3. HOLDIN' THE GUN FT. SANTIAGO RAMONDA
  4. THE WAR IS OVER FT. MARK BOALS
  5. NINE LIVES FT. MR. LORDI
  6. ALL I NEED FT. PINJA
  7. TRUTH OR CONSEQUENCES FT. JAY LEWIS
  8. DEATH MAKES NO SOUND FT. ANTONY PARVIAINEN
  9. IS IT ANY WONDER FT. DAVID READMAN
  10. THE BEAST FT. SEVI
  11. FIX FT. PETER JAMES GOODMAN
  12. HEAVY FIRE FT. RAFAEL CASTILLO
  13. SUNRISE FT. BERNIE SHAW

Line up

  • Mirka Rantanen: drums
  • Girish Pradhan: vocals
  • Jeff Scott Soto: vocals
  • Santiago Ramonda: vocals
  • Mark Boals: vocals
  • Mr. Lordi: vocals
  • Pinja: vocals
  • Jay Lewis: vocals
  • Antony Parviainen: vocals
  • David Readman: vocals
  • Sevi: vocals
  • James Goodman: vocals
  • Rafael Castillo: vocals
  • Bernie Shaw: vocals

Voto medio utenti

Ci riprova Mirka Rantanen (King Company) con il suo progetto internazionale Circus Of Rock, sbarcato sulle scene nel 2021 con un debut album il quale, recensito da me all'epoca, non mi aveva per nulla soddisfatto. Apprezzabile il fatto di chiamare a sè diversi cantanti che potevano dare ad ogni singolo pezzo una loro personale interpretazione, ricordo ad esempio Johnny Gioeli, Riku Turunen, ma il tutto andava scemando in una produzione eccessivamente finta, un songwriting trito e ritrito, e dove molto spesso mancava il mordente, quel quid in più che faceva sì di poter premere nuovamente il pulsante play.

'Lost Behind The Mask', a due anni di distanza del precedente dunque, ha il compito di riuscire a smentire delle aspettative che erano, alla partenza, davvero basse. Questo ovviamente premettendo che a nessuno si nega una seconda possibilità, e che le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Ma, se come penso, avete già dato un'occhiata al voto in calce in alto a sinstra, avrete già inteso come anche questo nuovo full length non si discosti molto da quello che già si era avuto modo di ascoltare. Ma partiamo prima dalle note positive.



Le ballad funzionano, e veramente bene. 'All I Need', con la partecipazione della cantante finlandese Pinja, nella sua estrema facilità, adempie al suo compito. Grazie alla lunga 'Sunrise' invece, con Bernie Shaw degli Uriah Heep, sembra di tornare un po' a quell'hard rock degli anni 70' che tanto ci ha dato, cadendo leggermente nella parte centrale, ma senza comunque dare segni di cali tremendi. Qual'è il problema allora? Il resto dell'intero disco, dove stavolta troviamo una presenza letteralmente invasiva delle tastiere che, se in alcune canzoni come la scanzonata 'Holdin' The Gun' ci possono anche stare, su 'Truth Or Consequences' stonano, facendo perdere quella carica che la canzone poteva avere senza il loro utilizzo, e stesso discorso per l'iniziale 'Alive And Kickin'. Talvolta sembra che il disco si muova cercando di prendere a modello i Journey di fine 70' - inizio 80', vedasi 'Is It Any Wonder', ma senza avvicinarsi. La produzione neanche aiuta, dato che ci troviamo sempre sullo stesso problema, un sound artificiale, non vivo, freddo, che smorza la vitalità di tutti i pezzi.

Sono stati fatti dei passi avanti nella giusta direzione? Diciamo di sì, anche se sono stati talmente piccoli da essere irrilevanti. Il coinvolgimento in alcune parti è tangibile, ma viene spento subito dopo a causa dei fattori sopra citati. E visti i nomi coinvolti dietro il progetto, era forse lecito aspettarsi di più.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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