Copertina 8

Info

Anno di uscita:2023
Durata:51 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. HEART AND SACRIFICE
  2. WHERE I HAVE TO GO
  3. MIRACLE
  4. LEAVE IT ALL BEHIND
  5. YOU’LL NEVER BE ALONE
  6. AFTER ALL IS SAID AND DONE
  7. GIVE UP THE NIGHT
  8. WILL IT EVER CHANGE
  9. IT’S TIME TO BELIEVE
  10. EVERY DAY
  11. IT RAINS AGAIN
  12. WORLD FULL OF LIES

Line up

  • Michael Sweet: vocals, guitars
  • George Lynch: guitars
  • Alessandro Del Vecchio: bass
  • Jelly Cardarelli: drums

Voto medio utenti

Esordio fulminante e un secondo disco un po’ sottotono … cosa ci riserveranno per il terzo capitolo della loro liaison comune Michael Sweet (Stryper, Iconic, …) e George Lynch (ex-Dokken, Lynch Mob, The End Machine, …)?
Beh, cominciamo col dire che decidono di cambiare la sezione ritmica, affidando a Alessandro Del Vecchio (anche co-produttore dell’albo assieme allo stesso Sweet) e Jelly Cardarelli (Lalu) le incombenze in precedenza gestite da James Lomenzo e Brian Tichy, il tutto senza che il comparto esecutivo ne risenta minimamente (anzi …).
E poi continuiamo affermando che “Heart & sacrifice” è pieno di episodi sonori uno più avvincente dell’altro, dominati dalla voce stentorea di Michael e dalla chitarra fremente di George, mai come oggi affiatate e intrise di grinta, istintività e ispirazione.
Il resto lo fa un songwriting piuttosto vivace e variegato ed ecco che tuffarsi nei “solchi” dell’opera rappresenta una vera delizia per i tanti estimatori dei suddetti luminari del panorama hard n’ heavy, la cui convivenza è evidentemente arrivata ad un livello di maturità e sintonia davvero spiccata.
Difficile, infatti, tra stelle di questa grandezza, trovare tanto talento equamente decantato senza sterili e malcelati egocentrismi, e se i nostri hanno saputo replicare la brillantezza del debutto (che si giovava anche “dell’effetto sorpresa” …) dopo un momento di appannamento, è perché probabilmente hanno saputo canalizzare al meglio le proprie idee musicali, miscelando ad arte passione, tecnica e tensione espressiva.
Sia come sia, l’importante in fondo è che quando parte l’opener e title-track del programma l’adrenalina dell’ascoltatore sale immediatamente assieme al dirompente assalto emotivo garantito dal brano.
Where I have to go” abbassa e scurisce leggermente i toni, ma non riduce la capacità adescante (ottimo il refrain), e ancora meglio sotto questo punto di vista fa la successiva “Miracle”, pilotata da una melodia pulsante ed estremamente intrigante.
In “Leave it all behind” “sembra” veramente di assistere a una jam-session tra Dokken e Stryper, ma anche senza abbandonarsi a miraggi da fan, è piuttosto arduo trovare momenti deboli in una scaletta che prosegue con il groove blues di “You’ll never be alone” e della avvolgente “After all is said and done”, per poi istigare un brividino speciale ai cultori degli Stryper con “Give up the night” e "It’s time to believe”.
Will it ever change” alterna, in maniera leggermente più “avventurosa”, inquietudine e serenità, mentre “Every day” è un hard-blues spigliato e dinamico e “It rains again” sferraglia nei sensi con la sua costruzione armonica nervosa e palpitante.
Allo slowWorld full of lies” (appena meno efficace) è delegato il compito di completare la tracklist di “Heart & sacrifice”, un lavoro che sono certo soddisferà i fedelissimi di Sweet & Lynch e magari arriverà ad incuriosire anche eventuali nuovi adepti, rappresentando un altro bel punto da assegnare alla categoria dei “veterani” della scena.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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