Altro tassello nella propria discografia per il cileno James Robledo, vocalist entrato nel roster della Frontiers da un paio d'anni, che avevamo già avuto modo di ascoltarlo con il precedente lavoro (e debut) 'Wanted Man' uscito nel 2021. Un discreto ma comunque valido hard rock/heavy metal che, pur non facendo chissà che scintille, si lasciava ascoltare senza problemi. Passano due anni, entra il secondo chitarrista Nasson in lineup, ma la sostanza non cambia, dato che anche 'Broken Soul' non si discosta tanto dal solito, anzi.



Nel precedente full lenght il tutto ruotava attorno ai ritornelli, esplosivi, di facile presa, e non che su 'Broken Soul' non vi sia tutto ciò, ma qualcosa forse si è spento, o non riesce a emergere come dovrebbe. A tratti sembra di sentire un disco dei Nickelback o di band alternative rock metà 2000,e sfido a non pensarla allo stesso modo ascoltando 'Every Day' o 'Dead City Lights' con quegli applausi di sottofondo che personalmente mi hanno ricordato gli ultimi Bon Jovi. Poi, in mezzo a questi pezzi....discutibili, se ne trovano altri come la Titletrack o 'Victims With No Crime' con finalmente un po' di energia nei riff, nei chorus, di una coerenza nel songwriting, vivi. Infine, Robledo decide di aggiungerci anche ritornelli che vorrebbero semprare epici, sentiti, prendasi 'Fire', che funzionano un po' a metà, di quelli che ascolti e poi 30 secondi dopo già ti sei scordato il tutto.

Non dico che questa nuova fatica di James Robledo sia brutta, lungi dal definirla tale, ma manca quel qualcosa che era presente nel debutto, capace di accendere la scintilla dell'attenzione. Speriamo sia un inciampo provvisorio, e che il futuro saprà darci lavori più omogenei.