I reggiani sono tornati con il primo capitolo di una concept saga con una formula ormai rodata nel tempo.
Ovvero innesti deathcore in un contesto death moderno; certo qualcuno storcerà la bocca, ma bisogna dire e va a loro dato il merito di non cadere nel facile giochetto di mettere davanti tecnica, freddezza esecutiva a discapito dell’impatto, questo perché hanno una scrittura fluida e sanno bene dosare attimi inquietanti a distruzione.
Basta vedere l’apertura “
Pro patria mori”, cambi di tempo, riffing compressi e un frontman che usa vari registri vocali con un growl espressivo e iroso, molto bella anche la parte solista melodica a spezzare il tutto.
Altro pezzo coinvolgente è la moderna “
Irradiate all the earth” con break ritmici vorticosi, intesa ritmica perfetta e potente, elettronica mai pervasiva e una prova vocale perfetta per violenza.
Se volete spaccarvi le ossa ecco “
Nytric” che parte piano con un riff compresso serrato per poi dare una frustata velocissima a rotta di collo con gusto.
Siccome i nostri mettono in ogni album una cover, ecco qui la loro versione personale di “
Blind” dei
Korn che diventa ancora più psicotica e distruttiva con il death metal 2.0 del combo nostrano.
Beh? Cosa aspettate? Mano al portafogli, esordio su
Fireflash coi fiocchi e prodotto benissimo, buy!
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