Non si sa mai cosa aspettarsi da
Il Bacio Della Medusa, e il nuovo, sorprendente
“Imilla” - un concept album ispirato alla figura della combattente Monika Ertl, morta cinquant'anni fa per mano delle milizie di sicurezza boliviane - non fa eccezione.
L’introduttiva
“Un Visto Per La Bolivia” conserva poco o niente del progressive sognante tanto caro ai perugini delle origini, e predilige soluzioni a cavallo tra le colonne sonore “spaghetti western” e il combat folk più spigoloso. Qualcosa dei
King Crimson degli anni Novanta emerge in
“Amburgo 1 Aprile 71”, mentre
“La Dolorida” scomoda la tradizione cantautorale “superiore” nostrana, non senza slanci particolarmente nervosi.
L’epica
“Zio Klaus” prelude all’audace
“Dentro Monika Qualcosa Non Va”, mentre
“Ho Visto Gli Occhi Di Inti Virare A Nero” strizza l’occhio ai “poliziotteschi” degli anni Settanta. C’è qualcosa del prog multiforme dei primi Colosseum nell’ottima
“Senior Service”, prima di
“Lo Specchio Di Hans Ertl”, che trasuda disperazione da tutti i pori e che sfocia nella più misurata
“Colt Cobra 38 Special”, prevalentemente strumentale.
44 minuti con il fiato sospeso.
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