Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:37 min.
Etichetta:Nordvis Produktion

Tracklist

  1. SILVERNE STIG
  2. NATTENS PILGRIM
  3. På VINGAR SLUMRANDE
  4. EVAS BACKE
  5. EN HEMSKOG
  6. GYLLENE SAL

Line up

  • Erik Gärdefors: everything

Voto medio utenti

Con il quarto album di lunga durata, Grift si spoglia delle sue vesti metal, come, del resto, preannunciato nei due EP che lo hanno proceduto, senza tuttavia rinunciare a quella atmosfera malinconica, a volte disperata, e di certo oscura che, da sempre, accompagna questo straordinario progetto svedese.

"Dolt Land", prezioso gioiello rilasciato dalla Nordvis, è una profonda esplorazione sonora del legame indissolubile tra uomo e Natura, una sorta di viaggio percorso nel ventre materno di una musica acustica dalle strazianti inflessioni folk / ambient, e dal sapore uggioso della bruma mattutina, un viaggio durante il quale Erik Gärdefors, moderno menestrello del Nord, cesella sei brani delicatissimi, densi di emozioni e colmi di suggestioni che, attimo dopo attimo, ci prendono per mano e ci accompagnano tra boschi rigogliosi, fiumi che scorrono ignari del tempo circostante e "suoni" di animali quasi sfocati nella loro pura bellezza.

Un album come questo non è "solo" musica.
Questa è una esperienza totalizzante che ci avvolge con i suoi chiaroscuro, con l'eleganza degli strumenti tradizionali e con la magistrale prova vocale di Erik capace, con apparente leggerezza, di essere struggente e diventare, al contempo, inquietante quando il retrogusto estremo compare nelle sue urla rabbiose, urla che si perdono nella notte e contribuiscono a dare vita a quel senso di selvaggia commozione che permea tutta un'opera dal fortissimo potere lenitivo.

Credo che "Dolt Land", con la sua magia, sia uno dei migliori dischi folk mai usciti nel nord Europa e credo che Grift, ancora ed ancora, confermi il suo essere qualcosa di altro rispetto a tutta una scena, estrema e non, che solo in rarissimi casi è in grado di avvicinarsi alla magnificenza ed alla classe di un artista solitario e triste che, qualora non fosse abbastanza chiaro, ci regala l'ennesimo capolavoro di una carriera perfetta.

Adesso, immergiamoci nella Natura e, ad occhi chiusi, godiamoci il suo ancestrale insegnamento che noi esseri umani, troppo spesso, sembriamo aver dimenticato.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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