Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1986
Durata:non disponibile
Etichetta:RCA

Tracklist

  1. FRONT LINE
  2. BACK ON THE STREET
  3. DON'T TURN AWAY
  4. WRONG PLACE, WRONG TIME
  5. NEVER LET THE ROCK STOP
  6. COMEBACK
  7. MAGIC
  8. CAN'T STOP
  9. TOO YOUNG
  10. EVERY SCHOOLBOY KNOWS
  11. THROUGH THE NIGHT

Line up

  • Michael Ricciardella: drums, vocals
  • Ernie White: vocals, guitar
  • Richie Cerniglia: guitar
  • Steve Vitale: bass

Voto medio utenti

Dopo i Surgin' ecco un'altra missing band che dovrebbe fare la felicità dei sostenitori dei primi Bon Jovi. Nati a New York gli Aviator sono nati come una costola dei Network, autori di due album su Epic Records e facenti parte della prima ondata dell'Aor (nel senso più largo del termine, cioè a carattere radiofonico) ancora incentrato sulla fusion e black music, talvolta vicini ai Chicago.

La band si forma nel 1984 con l'ex cantante dei Network, B. G. Gibson, il batterista Mike Ricciardella e il chitarrista Richie Cerniglia (che prima dei Network suonava coi Wiggy Bits, il gruppo del cantante Peppy Castro, futuro Balance). Poco dopo Gibson viene sostituito da Ernie White (ex Sam The Band) e agli Aviator si unisce anche Steve Vitale che aveva lavorato con Eddie Money, James Brown, John Cougar e Bruce Springsteen. Così assestati producono quindi nel 1986 l'unico album degli Aviator, dopodiché i due membri fondatori Ricciardella e Cerniglia lasciano il gruppo, che rimane nelle mani di Vitale e White. Vengono assunti al loro posto il tastierista Tommy Zito, cugino del più noto Richie Zito, produttore di Cheap Trick e Heart, e che in precedenza aveva suonato con i Mr Mister, i Survivor e Hall & Oates, e il chitarrista Louie Franco, già con Billy Ocean, Taylor Dane ed Expose. Con questa formazione gli Aviator pare abbiano prodotto un demo per poi eclissarsi, un vero peccato.

Tornando all'album, prodotto in modo egregio da Neil Kernon, è considerato dai fans dell'aor un vero e proprio classico con un suono levigato e moderno.
"Frontline" attacca e consegna subito un classico, è fatta della stessa pasta di "Runaway" dove cori, chitarre e solos creano lo stesso dinamismo. "Back On The Street" continua sulla stessa falsariga con un altro refrain monumentale e le chitarre molto coreografiche, mentre i solos si accendono e si spengono ad intermittenza come le insegne al neon della Big Apple. "Don't Turn Away" è più pacata e mi ha riportato alla mente band sulla scia dei Player, mentre "Never Let The Rock Stop" ha un refrain che ricorda i Black 'N' Blue di "Without Love". "Comeback" ha un riff tagliente su impalcatura melodica vicina ai brillanti Icon di "Night Of The Crime" ed il coinvolgimento è assicurato. "Can't Stop" è un'altra canzone votata al verbo dei primi Bon Jovi che fa da preludio a una delle song migliori del disco, ovvero "Too Young", con un riff serrato ed un coro meraviglioso con una splendida sottolineatura di keys. "Every Schoolboy Know" ha un'andatura robotica suggerita dalle tastiere prima che "Through The Night" cali il sipario sul disco e sugli Aviator dando ulteriore prova del loro ispirato songwriting.
Rimane appunto il rimpianto che abbiano prodotto un solo album.

Recensione a cura di Fabio Zampolini

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