Nel 2023 fa una certa “impressione” leggere
hair-metal alla voce “genere” della scheda promozionale di una nuova uscita discografica, ma in fondo, la spensierata mistura di
pop,
glam e
hard rock melodico passata alla storia con quel termine spesso “denigratorio” è proprio ciò che propongono i
Midnite City.
Una ulteriore conferma che nella musica (e non solo …) si vive spesso di “glorie passate” e che anche i generi per qualche tempo bistrattati possono tornare in auge, soprattutto se a riproporli ci sono formazioni attrezzate per rievocare efficacemente le gesta di “gente” come Bon Jovi, Def Leppard, Danger Danger, Trixter, Poison e Firehouse.
“
In at the deep end” è l’ennesima “prova di competenza” di
Rob Wylde (Tigertailz) e dei suoi
pards, piuttosto abili nell’organizzare una festa sonora dedicata a tutti quei
musicofili che amano i capelli lunghi, i vestiti appariscenti, le ragazze disinibite e disponibili, le sfrenatezze e il romanticismo ottimista e virile.
Tutta “roba” insomma che anche chi non si può (più) permettere in maniera “concreta”, predilige immaginare attraverso i suoni di un bel disco, capace di innescare i sensi con la graffiante “
Ready to go” ed incendiarli letteralmente grazie alla linea melodica super-adescante di “
Someday” e alla magniloquente ballata “
Hardest heart to break”, perfetta per dimostrare che anche i
rocker hanno dei sentimenti.
“
Good time music” onora il suo titolo e vi porterà al culmine del
party alla maniera di certi Poison, seguita da “
All fall down”, un
mid-tempo Bon Jovi-
esco dal ritornello
killer e da “
Girls gone wild”, un inno che farà la felicità di tutti gli estimatori di Danger Danger e (primi) Winger.
Con gli
slow “
Beginning of the end” e “
It’s not me it’s you” (davvero suggestiva), il
festino si prende altre due pause a luci basse, mentre “
Raise the dead” aggiunge al clima un pizzico d’inquietudine vagamente
Alice Cooper-iana e l’avvolgente “
Like there’s no tomorrow” manda tutti a casa con la consapevolezza di aver trascorso in compagnia dei
Midnite City una serata molto piacevole, formalmente durata tre quarti d’ora ma per fortuna facilmente replicabile, e senza correre nessun tipo di rischio, primo fra tutti quello di annoiarsi.
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