Pronti per essere
Starmen-
izzati per la quarta volta? Spero vivamente di sì, perché vorrebbe dire che avete dato credito a questi quattro abili e simpatici svedesi (oggi con un nuovo batterista), superando l’ostacolo della loro iconografia un po’
naif, che ad occhi distratti può farli sembrare poco “autorevoli”.
Invece i nostri, tra l’altro musicisti di notevole livello tecnico e prestigiosi
curricula, sono tutt’altro che “frivoli” sotto il profilo artistico, cosa che non vieta loro di scatenare nell’astante copiose dosi di diletto e godimento
cardio-uditivo.
A beneficio di chi ancora non li conoscesse (malissimo!), ribadisco che il gruppo è effettivamente, come si evince facilmente dalle apparenze, influenzato precipuamente dai Kiss, che assieme a Whitesnake, Rainbow e Europe costituiscono la base culturale su cui edificare un suono appassionante e coinvolgente, capace di sedurre anche tutti gli estimatori di Sabu, Silent Rage e Talisman.
Ciò detto, possiamo tranquillamente passare a commentare il contenuto di “
Starmenized”, affermando innanzi tutto che si tratta di una nuova poderosa “botta emozionale”, tutt’altro che “originale” nella forma, ma efficacissima nella sostanza.
Si parte spediti con “
Liar”, frenetico e avvincente tributo all’
Arcobaleno più famoso del
rock e a seguire troviamo la
glitterata “
Rockstar”, che vi troverete a canticchiare prima ancora del suo epilogo, e “
Tears never dry”, avvolgente e notturna, non lontana da una disinvolta
jam tra Kiss e Whitesnake.
Si continua con “
I die for you”, brano che rivela il lato più malinconico e romantico degli
Starmen, mentre con “
Radioactive” la
band ritorna a sfruttare appieno la sua innata vocazione al “contagio” sonoro, sfornando un raffinato ed effervescente
anthem veramente difficile da scacciare dalla memoria.
“
Black moon rising” piacerà ai sicuramente ai
fans di
Jeff Scott Soto (oltre a quelli di
Paul Stanley!) e quando arriva “
Renegade Jenny” appare chiaro che gli scandinavi hanno una “marcia in più” pure nel settore
adulto, andando a sfidare i formidabili Nestor nel loro terreno preferito.
Rush finale inaugurato dal dinamismo adescante di “
Just a stranger”, proseguito da un’altra avvincente escursione nell’
AOR denominata “
Word up (we all bleed red)” e concluso dalla
title-track dell’opera, un robusto
blues elettrico dai contorni “classici”, risolto con stile da una formazione che merita considerazione e rispetto.
Insomma, con gli
Starmen ci si diverte “sul serio”, e se questo è quello che cercate in un ascolto musicale, “
Starmenized” potrà garantirvelo in maniera ampia, intensa e duratura.
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