Tacere - The Legend Of Gévaudan

Copertina 7

Info

Demo
Genere:Power Metal
Anno di uscita:2004
Durata:35 min.

Tracklist

  1. OVERTURE - THE LAND OF ETERNAL SHADOWS
  2. SET ME FREE (QUID NOV EX AFRICA)
  3. LOZERE (THE LAND OF SHADOWS)
  4. THE HOURS OF PASSION AND DESPAIR
  5. AN OPEN HEART
  6. THE EQUILIBRIUM OF UNLIFE
  7. FINALE - THE CONSOLIDATION

Line up

  • Janne Salminen: synths
  • Jarno Vanhanen: drums
  • Pekka Jokinen: bass
  • Karri de Monét: vocals, guitar

Voto medio utenti

Un demo dalla Finlandia? Ed io che credevo che ogni gruppo proveniente da quelle parti si formasse con un contratto discografico già bello pronto! Vista certa "concorrenza", i Tacere il supporto di un'etichetta se lo meriterebbero pure, tanto più che questo loro MCD autoprodotto è realizzato innegabilmente bene, con risultati non troppo distanti da quelli raggiunti da diverse uscite ufficiali, per qualità musicale (esecutiva e registrazione) e per il relativo artwork. Il genere musicale non è invece proprio quello che ci sarebbe potuti aspettare. Si tratta grosso modo di un Power sinfonico, non orientato alla ricerca del riff vincente o del ritornello accattivante. I brani sfuggono alle alte velocità, sono invece piuttosto articolati, ed il gruppo li arricchisce di interessanti e mai stucchevoli aperture progressive, che sono evidenti sin dall'iniziale "Overture - The Land Of Eternal Shadows", tra Therion, Dream Theater, Symphony X e Rhapsody. Con il brano successivo si aggiungono anche delle sonorità neoclassiche: "Set Me Free (Quid Nov Ex Africa)" è il primo pezzo cantato ed è proprio in questi momenti che i Tacere mostrano il loro anello debole, dato che Kerri non sembra proprio impeccabile come cantante, sopratutto troppo poco espressivo, anche se mostra altre qualità. Ottiene risultati migliori la voce dell'ospite (ma sembra che ora sia in pianta stabile nel gruppo) Helena Haaparanta sulla successiva "Lozere (The Land Of Shadows)". Se le qualità di Kerri come chitarrista si fanno consistenti sul finale di "The Hours Of Passion And Despair", la sua dote principale sembra emergere nella composizione e negli arrangiamenti, dove dà sovente spazio all'uso del pianoforte, sebbene qualche passaggio non così fluido ci scappi lo stesso, come avviene per "The Hours Of Passion And Despair", che non riesce a far convivere le melodie con i passaggi più aggressivi. Rende meglio l'ambiziosa "An Open Heart" ricca di passaggi strumentali, mentre la conclusiva "Finale - The Consolidation", sembra tirata un po' troppo per le lunghe.
Singolare la scelta del gruppo di rifarsi a livello lirico ad una leggenda francese, che scorrendo i testi sembra aver elaborato in maniera interessante, con diversi ospiti a curare diversi personaggi. Un grande impegno quindi, ed è evidente come a livello di autoproduzione non tutto possa filare liscio, ma i Tacere non si sono tirati indietro e meritano maggior sostegno per il futuro.

Contatti: www.tacere.net
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Piatto e inespressivo

Un demo godibile soprattutto per chi ama le sonorità più grezze del gothic doom a cui non mancano frammenti più melodici e speed,quasi retrò che le varie composizioni possiedono. Malgrado le canzoni più datate siano state riscritte seguendo l'evoluzione musicale e allo stesso tempo anche quella personale dei vari musicisti, il disco sembrerebbe un album

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