Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:41 min.
Etichetta:Reaper Entertainment

Tracklist

  1. LAKE OUNAS (THE BEGINNING)
  2. THROUGH THE MAMMOTH VALLEY
  3. THE ANCIENT
  4. LEGACY
  5. RIVER OUNAS
  6. LAND OF THE DEAD (SUMMONING COVER)

Line up

  • Ville Rautio: guitars, vocals
  • Pasi Portaankorva: guitars
  • Rauli Juopperi: drums
  • Tommi Neitola: keyboards
  • Tuomo Marttinen: vocals
  • Rauli Alaruikka: bass

Voto medio utenti

18 anni dopo la loro formazione i finlandesi Suotana approdano sulle nostre pagine (credo sia un piccolo record!) in occasione del terzo lavoro sulla lunga distanza, "Ounas I", licenziato dalla label tedesca Reaper Enterainment.
Questa situazione mi offre il ghiotto pretesto per parlare della band prima ancora che del disco, cosa che non capita spesso e quindi vediamo chi sono questi Suotana.

Il gruppo nasce nel 2005 Rovaniemi (sì...il paese di Babbo Natale) come progetto solista del chitarrista Ville Rautio diventando ben presto un combo a tutti gli effetti e pubblicando il demo "Forgotten Soil of This Land" nel 2014.
L'anno successivo il debut "Frostrealm" viene accolto con grande interesse dalla critica e permette loro di entrare nel roster di Reaper Entertainment, etichetta che pubblica il secondo lavoro "Land of the Ending Time" nel 2018 nonchè l'ultimo - ed oggetto della presente recensione - "Ounas I".
Filo conduttore che lega i dischi dei Suotana è l'intreccio tra la musica e le copertine, un ritratto dei vasti, incontaminati e deserti paesaggi invernali con la loro cupa solitudine.
O almeno questa è l'intenzione del sestetto.... e arriviamo finalmente a parlare del disco in oggetto.

I Suotana - parla la loro pagina facebook ufficiale - parlano della loro musica come "Finnish melodic death/black metal from the Arctic Circle" e qui nascono i dubbi perchè poi quando "Lake Ounas" dispiega le proprie note la realtà è un filo differente.
E non perchè il death/black melodico non sia presente, ma perchè è solo una minima parte del tutto (purtroppo).
Se da un lato i richiami a Wintersun, Kalmah, Catamenia e Norther sono senz'altro palesi, dall'altro di tali numi tutelari manca totalmente la parte disperata, gelida e solitaria.
I brani proposti dai Suotana hanno una luminosità ed un incedere tipico di un certo power ipervitaminizzato, sorretto da partiture sinfoniche imponenti ed appena appena "incattivito" dalle harsh vocals.
E per carità - nonostante la bella (va detto) interpretazione di "Land of the Dead" dei Summoning - non venga in mente a nessuno di accostarli ai colossi austriaci!

Se però togliamo dall'equazione la dichiarazione di cui sopra, ciò che resta è sicuramente un disco suonato con perizia, prodotto impeccabilmente e fatto di brani gradevoli (con l'eccezione della lunghissima, a sproposito, suite "River Ounas") che si lascia ascoltare assai volentieri.
Il titolo lascia presagire che vi sarà un secondo capitolo di quello che è un concept articolato sull'importanza della conservazione della natura; la domanda che a questo punto mi pongo è: vale la pena attenderlo con trepidazione?
Lascio a ognuno la propria risposta.

Suotana - "Through the Mammoth Valley"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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