Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:60 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. AV SATANS ILD
  2. DøDSTRETT AV ALT
  3. EN ODE TIL SPINNERSKEN
  4. PESTEN SOM TAR OVER
  5. Å SKJENDE EN ENGEL
  6. HAT
  7. DEN STORMEN I OKTOBER

Line up

  • Sykelig: guitars
  • Tybalt: drums
  • Vidar: guitars
  • Skoll: bass
  • Svik: vocals

Voto medio utenti

Quasi dieci anni separano "Pesten Som Tar Over", quarto lavoro in studio per i norvegesi Den Saakaldte, dal suo predecessore, un periodo molto lungo, lunghissimo se inquadrato nell'ottica dell'odierno mercato usa e getta, durante il quale avevo perso completamente di vista il gruppo del leader Sykelig che, evidentemente, non ha rinunciato a voler portare avanti il suo progetto nonostante non gli sia mai arriso il "successo" e nonostante il fatto che i Den Saakaldte siano molto più "famosi" per alcune ospitate eccellenti del passato piuttosto che per la loro musica.

Il nuovo album, quasi certamente, non cambierà le cose, ed i nostri rimarranno sempre in un ambito underground che, sinceramente, credo sia quello più congeniale alla loro proposta ed al loro talento.
"Pesten Som Tar Over", infatti, non è un album rivoluzionario, ne qualcosa da tramandare ai posteri, ma, lo dico con convinzione, è un lavoro sincero in cui i Den Saakaldte ci offrono un buonissimo esempio di black metal, ben suonato ed arrangiato, all'interno del quale convivono anime diverse che vanno dal black'n'roll, a certe partiture di scuola Arcturus, passando per un po' di "sperimentazione" alla DHG senza tralasciare, fortunatamente, un approccio violento e freddo, in piena scuola norvegese, quando il gruppo pesta sull'acceleratore e ci regala quelle sensazioni di misantropia e sdegno patrimonio del "vero" black metal della terra dei fiordi.
Probabilmente, visto il tempo passato, le idee per l'album erano tante e questo si traduce in una durata forse eccessiva dello stesso, parliamo di un'ora di musica, ed in alcune partiture che avrebbero tratto giovamento da una maggiore sintesi, ma è anche vero che i brani sono ricchi di spunti vincenti, mai noiosi o monocordi, e, certo, lontani dalla banalità che, troppo spesso, rintracciamo in certi dischi estremi.
"Pesten Som Tar Over", al contrario, risulta complesso, strutturato su vari livelli, moderno, ricco di ottime intuizioni melodiche e meritevole di attenzione e ripetuti ascolti, soprattutto perché, come dicevo più in alto, appaiono evidenti la passione e l'impegno che il gruppo ha riversato nella composizione di queste sette canzoni il cui ascolto, quindi, ci offrirà qualità, multiformità ed una sana dose di ghiaccio nordico come, sempre di meno, ci capita di ascoltare dalla Norvegia.
A mio modesto parere i Den Saakaldte rilasciano il loro lavoro più riuscito e dimostrano, pur nella loro dimensione non mainstream, di essere artisti seri e preparati, molto più di nomi ben più famosi che, al contrario, hanno sputtanato il loro glorioso passato sull'altare della plastica.
Ben tornati.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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