Mi sembrano i conterranei
Therion i principali ispiratori di questo
“The Age Of Art”, esordio senza infamia e senza lode a nome
Lieder Distortion.
L’idea di unire rock e musica classica ha origini lontane, ma gli svedesi convincono quando attingono dal repertorio meno inflazionato (è il caso di
“Don Giovanni” di Mozart,
“Auf Dem Flusse” di Schubert,
“Se Il Cor Guerriero” di Vivaldi,
“Dido’s Lament” di Purcell), mentre risultano forzati negli episodi più celebri (trovo
“Ave Maria” molto discutibile).
Certe forzature non giocano a favore del collettivo (
“I Will Not Cry” e
“Ständchen” strizzano maldestramente l’occhio agli anni Ottanta), che in un paio di occasioni risulta pure stucchevole (
“Du Hiartans Tröst Och Lilia”, “Intermezzo”).
Un potenziale vicolo cieco.
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