Il nuovo, secondo album da solista di
Corey "#8" Taylor, conferma tutto quello che pensavo di lui: è un cantante con una voce non eccezionale ma che sa decisamente come usare, soprattutto quando vira allo scream; è un autore molto, molto interessante, capace di scrivere di tutto. E di tutto troverete in questo "
CMF2": dall'hard rock stradaiolo di "
Beyond", alle bordate molto più Slipknot-iane di "
Post Traumatic Blues", dagli anthem da stadio molto Greed Day di "We are the Rest" e molto, moltissimo altro. Variegato come non mai, il nuovo album di Corey è sicuramente un prodotto molto godibile, che sa strizzare l'occhio alla fan base dei Knot e (soprattutto) a quella degli Stone Sour, recuperando una zona grigia nel mezzo, che apprezzerà questo strano ma interessante mix tra chitarre ariose, arrangiamenti happy e '
Santa Monica Style' e la voce 'pugno in faccia' del nostro CMFT, che non sarà Pavarotti ma che sa mettere la giusta 'cazzimma' alle canzoni che scrive ed interpreta. Promosso.
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