Gli
Auriferous Flame sono il progetto musicale del polistrumentista ateniese, nonché unico membro della band,
Ayloss; il quale ha già svariati progetti attivi nell’underground come
Clarent Blade,
Divine Element,
Fortress of the Peal,
Mystras,
Spectral Lore, ecc.ecc.
Dopo aver dato alle stampe il suo primo full-length con tale monicker,
“The Great Mist Within”, preceduto dall’omonimo EP, si ripresenta oggi, 2023, con il suo successore:
”Ardor For Black Mastery”, prodotto e registrato dallo stesso
Ayloss, e rilasciato in collaborazione con la
True Cult Records.
Il musicista greco, con i suoi
Auriferous Flame, propone un old-school black metal dalle forti influenze thrash/death (come si può udire chiaramente nella discreta “
Beyond Light, Beyond Reason”) che si sviluppa su strutture piuttosto lunghe – con canzoni che raggiungono anche gli 8/9 minuti –, in cui sono presenti momenti che rimandano ad alcune atmosfere gelide nord europee di metà anni 90. Al suo interno vengono trattati svariati temi di carattere filosofico esistenziale e di natura sociale. Nello specifico il blackster greco (notoriamente antifascista) porta avanti un battaglia contro la rimozione delle pulsioni malvage dell’uomo e contro l’eccessivo senso di colpa verso di esse. Senso di colpa che viene fomentato da chi detiene il potere a scopo di sottomissione delle masse.
Ayloss, al contrario, ci esorta a conoscerle, prenderne atto, accettarle e dominarle, fino sfociare, nella finale
“Recommencing The Great Work”, in un inno alla conoscenza, al sapere, come unico lume degno di interesse. Dove il polistrumentista, seppur confusamente, fa riferimento a
Ermete Trismegisto, dio rivelatore della verità e mediatore tra gli uomini e gli dèi.
Il platter ha un sound piuttosto grezzo e leggermente lo-fi come da tradizione old-school, ma che in ogni caso non disprezza alcune soluzioni moderne dal mood groovy; caratterizzato da tempi che si muovono su lidi prevalentemente veloci e martellanti (con blast beat per grossa parte dei brani), su cui si staglia lo scream inferocito e a tratti straziante dell'ateniese.
Di certo ad
”Ardor For Black Mastery” non mancano tiro e violenza, ma l’elevata durata delle canzoni ne diluisce eccessivamente il contenuto, oltre a rendere l’ascolto leggermente tedioso in alcuni tratti. In ogni caso la struttura dei pezzi riesce a tenere il proprio centro senza dunque risultare frammentaria, e questo direi che non è cosa da poco; oltre a contenere una piccola perla come la bellissima ed evocativa opener
“Wieldiers Of Secrets”, dove si ha una perfetta intersecazione tra potenza sonora, brutalità, atmosfere evocative e congiunture melodiche dai tratti epici.
”Ardor For Black Mastery” è un prodotto pregno di pathos, che mostra un musicista ancora in status nascendi, e non tanto dal punto di vista tecnico, che visto e considerato che tutto si regge sulle sue spalle credo che ci sia ben poco da recriminare, ma quanto sotto l’aspetto del songwriting. Songwriting che necessita di un attento lavoro di limatura e di caratterizzazione identitaria delle varie tracce, e in toto del sound degli
Auriferous Flame.
Recensione a cura di
DiX88
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