Avevo lasciato gli
ArseA al promo del 2008, con il quale si affacciavano alla scena metal italiana. 15 anni dopo, ii ritrovo in forma, con qualche cambio fisiologico di line-up ed il secondo album sulla lunga distanza, "
Order of Mantis", uscito per Revalve lo scorso anno ma arrivato solo da pochi giorni sul mio tavolo. Misteri della distribuzione...
Poco da dire: i ragazzi sanno cosa vogliono, e "
Order of Mantis" è un buon album power, con un uso intelligente delle tastiere e ottime linee vocali. La scommessa, qui, sembra quella di non cercare il pezzo a duemila all'ora per forza, ma di cavalcare invece la sensazione, molto spesso ispirata dai testi, che al contrario di come alcuni asseriscono, sono e dovrebbero SEMPRE essere parte integrante, fondamentale dell'opera d'arte chiamata canzone.
"Order of Mantis" è variegato, presenta pezzi più epici e gloriosi ("
Eternal Embrace", "
Feel the Blade"), ma sa ammorbidirsi e rallentare dolcemente, per poi ripartire in quarta con brani potenti come "
All that Remains", per ora la mia preferita, ed una conclusiva "
Unfair" con Tom Englund nelle vesti di special guest.
Mentirei se non parlassi di un paio di filler evitabili, e di qualche soluzione di arrangiamento non proprio azzeccata, ma se dobbiamo dare al Cesare ciò che gli spetta, questo è un ottimo ritorno per la band italiana.
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