Un'intro sinfonica molto ariosa ci introduce nel mondo degli "Eyes Of Hydra", band torinese che si definisce autrice di musica power-death sulla scia di Children Of Bodom et similia. Tuttavia, se la componente melodic death è piuttosto accentuata, di power in "Behind The Gates Of Agony" se ne trova davvero pochissimo, fatta eccezione per i frequenti interventi delle tastiere. Piuttosto c'è una vena abbastanza marcata che il gruppo sembra non pubblicizzare troppo: quella gotica e malinconica che affiora più di una volta dalle vocals e dagli assoli della band. A proposito di cantato, Denis ha ancora molto da migliorare: growling e screaming (soprattutto quest'ultima tecnica) sono esili, troppo sforzati, per lasciare il segno... trovo che invece il cantato pulito alla Moonspell usato con parsimonia possa essere un argomento interessante. I quattro pezzi ci mostrano tutti una band matura dal punto di vista tecnico e dell'affiatamento tra i vari strumenti, mentre sull'aspetto compositivo delle canzoni ci sarebbe molto da discutere. L'impressione è che l'entusiasmo dei cinque giovani musicisti abbia portato a strafare inserendo nei pezzi un pout-pourry di idee e di influenze tanto diverse da slegare e disunire in fondo le canzoni. Un pò più di attenzione all'aspetto della coesione musicale avrebbe sicuramente migliorato il risultato finale... ma sono sicuro che questo errore è stato compiuto sicuramente in "buona fede" e che una volta che il gruppo si sarà fatto un pò di esperienza in questo ambiente sarà anche in grado di dosare con sapienza gli sforzi compositivi. Per adesso mi resta l'idea di un gruppo con una grande energia potenziale, da trasformare in qualcosa di più concreto ed impressionante. Ovviamente aspettiamo con impazienza il vostro prossimo lavoro!