Copertina 8

Info

Anno di uscita:2023
Durata:34 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. BÅLFÆRD
  2. LIKE HUMANS
  3. MOTHLIKE
  4. MY BLOOD IS GOLD
  5. SPINE
  6. VALKYRIERNES SANG
  7. BLAZING SKY
  8. DEVIL IN THE DETAIL
  9. MENNESKEBARN

Line up

  • Myrkur: vocals, guitars, bass, keyboards, piano, organ, violin, nyckelharpa, percussion

Voto medio utenti

Ho sempre avuto un debole per Amalie Bruun ed il suo progetto Myrkur: ho apprezzato le sue varie incarnazioni, l'ho trovata sempre convincente e sincera, ed ho sempre ammirato il suo essere vera musicista e non una bella ragazza capace di sfruttare le sue doti fisiche piuttosto che quelle artistiche, come, troppo spesso, succede nel mondo della musica, non solo metal.
"Spine", il nuovo album della danese, conferma, alle mie orecchie, tutto quello detto fino ad adesso ed aggiunge un ulteriore tassello alla carriera di Myrkur che, album dopo album, continua a fare breccia nel mio animo estremo con la sua proposta sempre cangiante e, soprattutto, ammaliante.
L'ultimo parto discografico suona come la summa di quanto fatto da Amalie fino ad oggi: il folk nordico, sognante ed etereo, si alterna a brevi, ma intensi, ritorni agli estremismi di inizio carriera (con tanto di blast beats), una nuova verve pop, dallo squisito sapore electro, coabita con il rock dalle chitarre pesanti e minacciose, la meravigliosa voce dell'artista, sempre da brividi, lascia spazi, rapidi, allo scream selvaggio, mentre atmosfere e costruzioni sonore alla Enya più ispirata si sposano, magicamente, con quelle crude e misteriose del grande Nord.

Un bel mix, non c'è che dire, ma la cosa migliore è che tutti questi elementi, anche molto diversi, convivono perfettamente grazie ad un songwriting bilanciatissimo, ad arrangiamenti molto curati e ad una produzione, di Randall Dunn, eccellente nel suo saper dare risalto ad ogni inflessione di un album creato durante un periodo molto difficile per Amalie Bruun, un album nel quale le sue paure e le sue gioie private si fondono in una profonda riflessione sulla natura umana ed i suoi misteri.
"Spine", immagino si sia capito, non è un lavoro per puristi di questo o quel genere, non è musica estrema nel senso "stretto" del termine pur essendolo nel profondo, ma la sua qualità, alle mie orecchie, è indiscutibile quanto elevata, tanto che, credo, l'enigmatica Myrkur, ancora una volta, ci lasci con una piccola perla di musica nordica, dall'ampio respiro e dalle forti emozioni, che l'arrivo dell'autunno, con ogni probabilità, saprà esaltare e rendere ancora più affascinanti.

Un nuovo viaggio sembra essere iniziato...

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 ott 2023 alle 09:05

Magister, pure io ho sempre apprezzato il percorso della danese, un'evoluzione coerente e artistica, dove a risplendere è la musica non l'influencer che pretende di fare qualcosa con materiale precotto, lo farò sicuramente mio =)

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