Avendo parecchio apprezzato lo split coi
Ritual Necromancy, non nascondo la curiosità con cui mi sono approcciato all’ascolto del debutto sulla lunga distanza dei brasiliani
Fossilization.
Il combo brasiliano si è felicemente inserito in quel filone del death metal a cui appartengono solide realtà internazionali quali
Dead Congregation, Spectral Voice, Void Rot e Grave Miasma ritagliandosi il proprio spazio fin dall’EP
“He was name was long forgotten” del 2021.
Il presente
“Leprous daylight” fotografa alla perfezione come i
Fossilization non si siano seduti sugli allori godendosi i buoni responsi ottenuti, ma si son messi al lavoro per cercare di smarcarsi dai modelli già citati senza per questo snaturare la propria natura.
La forte matrice mortifera ed apocalittica permea l’essenza di
“Leprous daylight” facendo leva sul contrasto accentuato fra reverberi e dissonanze con le ritmiche più intense e compatte (ed un pizzico cacofonico) del death metal. L’approccio doom non viene ovviamente accantonato, ma le parti rallentate sono utilizzate con voluto raziocinio, accentuando la solennità dei passaggi più apocalittici.
Abbiamo quindi fra le mani un lavoro intenso e carico di neri presagi, in cui la tensione non scema durante il trascorrere dei minuti, ma che ancora non si toglie di dosso i panni pesanti del “suona come”, segno che il duo sudamericano sia all’inizio di un percorso di un percorso di maturazione ancora lontano dal concludersi.
Nel frattempo non ci resta che lasciarci trascinare negli abissi infiniti e dimenticati di
“Leprous daylight” dove la luce non arriva…
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