Periodo particolarmente attivo per gli svedesi
Stygian Fair, band nata nel 2013 ma che solo negli ultimi anni ha cominciato ad avere una sempre più maggior consistenza nella propria carriera discografica, arrivando a segnare il traguardo dei quattro album in studio e di un live album, registrato però in pieno periodo da pandemia. Traguardo che però non si ferma qui, perchè la band è anche fresca di un contratto sotto
Rockshots Records, alla quale si è affidata per la release del nuovo full length
'Aradia'. Personalmente, quando sono andato a sentire i lavori precedenti del gruppo prima di approcciarmi alla pubblicazione di questo disco, e quando non era ancora sotto etichetta, sentivo mancare qualcosa, che avrebbe potuto spingere la band al passo successivo. C'erano le basi, ma era come se fossero bloccate da radici che impedivano loro di crescere.
'Aradia' sembra, finalmente, aver sbloccato almeno in parte, quel torpore che attanagliava gli
Stygian Fair per tutto questo tempo, e che nella loro proposta di heavy metal molto diretto ma non per questo esente da parti più ragionate e da assimilare con pazienza. Viene tutto giocato su dei riff mai veloci, che puntano sulla furia, ma al contrario si cerca di creare sempre una sorta di atmosfera di mistero, di qualcosa di arcano, come su
'Grief Collector' che richiama un po' i Candlemass, e su queste basi si inserisce assai bene la voce di
Andreas Stoltz, delicata ma allo stesso tempo potente quando serve (
'Tapping Off The Vein'), e che risulta assai versatile in ogni contesto nella quale viene integrata. Per il resto,
'Aradia' è composto per la stragrande parte da canzoni dai riff più massici come quello di
'Devil in the Details' o dell'iniziale
'Ancient Lies' che non sfigurano, anzi, ma si collegano coerentemente nel sound generale del disco. Un difetto da segnalare è quello di una produzione troppo gelida, inespressiva, che rende un po' difficile riuscire a suscitare le emozioni giuste al primo ascolto, ma come detto se vi si approccia con la giusta pazienza le sorprese che la band potrà regalare sono parecchie.
Qualche difettuccio qua e là che comunque non fanno di
'Arcadia' un album da cestinare, o da guardare e ascoltare in maniera indifferente. La strada intrapresa è quella giusta, ora ci si aspetta sempre di più.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?